Sono davvero pesanti le accuse mosse da alcune ex calciatrici australiane nei confronti delle loro colleghe, circa abusi e molestie sessuali. Quello che viene descritto, come si legge sull’agenzia Ansa, appare come un ambiente tossico dove alcune donne cercavano di prevalere su altre con la violenza e i soprusi sia fisici che psicologici. A svelarlo, parlando con i microfoni del quotidiano Sidney Daily Telegraph, è stata l’ex attaccante delle Matildas, così come viene soprannominata la nazionale di calcio australiana in rosa, Lisa de Vanna. La stessa ha parlato di orribili vessazione subite da parte di ex compagne di squadra, a partire da molestie sessuali, bullismo e molto altro.



“Sono stata molestata sessualmente? Sì – ha raccontato la De Vanna – sono stata vittima di bullismo? Sì? Ostracizzato? Sì. Ho visto cose che mi hanno messo a disagio? Sì”. Parole che non sono apparse affatto campate in aria o frutto di chissà quale macchinazione in quanto la versione dell’attaccante australiana è stata poi confermata da un’ex compagnia di squadra, Elissia Carnavas, nonché dalla sua ex agente, Rose Garofano. Dello stesso tenore sono state poi le dichiarazioni da parte di Rhali Dobson, altra ex calciatrice della selezione dei canguri, che ha spiegato di aver subito delle molestie non appena è arrivata in squadra.



NAZIONALE CALCIO FEMMINILE AUSTRALIA, MOLESTIE E ABUSI: APERTA INDAGINE INTERNA

Sulla vicenda si è espressa la federazione di calcio australiana che ha spiegato di non essere al momento al corrente delle vicende, ma ha aggiunto di essere pronta ad approfondire l’argomento avviando un’indagine interna per capire se realmente quanto denunciato dalle ex giocatrici sia vero. Si tratta senza dubbio di una situazione incresciosa tenendo conto che sarà proprio l’Australia la nazione che ospiterà i mondiali di calcio femminili in programma nel 2023.

Fra l’altro negli ultimi tempi, come ricorda l’edizione online dell’agenzia Ansa, sono stati denunciati casi di abusi nella ginnastica femminile e nell’hockey, mentre la federazione nuoto ha deciso di far scattare un’indagine dopo che una nuotatrice aveva lasciato la selezione prima delle recenti Olimpiadi di Tokyo a seguito della presenza nello stesso sport di “pervertiti misogini”.