La vicenda di Kathleen Folbigg, 56enne originaria dell’Australia, scosse la nazione per diversi anni, ma ora secondo una revisione del caso potrebbe essere stata giudicata colpevole ingiustamente. Infatti, una ricercatrice spagnola, tale Carola Garcia de Vineusa, ha scoperto una particolare mutazione su un gene killer della donna, che se ereditato dai figli può compromettere il normale funzionamento del corpo, portando alla morte o ad evidente malformazioni e mutazioni. Condannata nel 2003 a 40 anni di carcere, ora grazie alla nuova revisione la “killer” dell’Australia sembra che a breve potrà ricevere una grazia dalla corte, tornendo di fatto in libertà dopo averne scontati circa la metà.



La vicenda della “peggior serial killer dell’Australia”

Per comprendere meglio la vicenda di quella che all’epoca venne definita la peggior serial killer mai vista in Australia, occorre fare un passo indietro lungo circa 30 anni. Nel 1989, infatti, Kathleen Folbigg che viveva con suo marito, decise di mettere al mondo il primo figlio della coppia, che tuttavia morì ad appena 19 giorni dal parto, per cause che vennero definite associate alla sindrome della morte infantile improvvisa. Due anni dopo decisero di riprovarci, ma ad otto mesi dal parto morì anche il loro secondo figlio per asfissia.



La coppia originaria dell’Australia, però, era intenzionata ad andare fino in fondo e nel 1993 mise al mondo la terza figlia, che sopravvisse per circa 10 mesi prima di morire, anche lei per cause ritenute legate alla morte infantile. Ulteriore salto avanti, la coppia mette al mondo la quarta figlia, che a 18 mesi muore per cause “incerte”. Attorno alla donna iniziarono a raccogliersi alcuni sospetti, ma l’attenzione mediatica dell’Australia venne sollevata dal marito, che scoprì alcuni passaggi dubbi nel diario della donna. Scrisse che la morte del primo figlio era giunta “con un piccolo aiuto”, e che lei era “senza dubbio figlia di mio padre” (che uccise a coltellate la madre di Kathleen). Il caso scoppiò e lei venne ritenuta colpevole anche per via di una legge del pediatra Roy Meadow secondo cui con i figli “una morte è una tragedia, due sono un sospetto, tre un omicidio”.



La grazia per Kathleen Folbigg

In occasione del processo che si tenne contro la peggior serial killer dell’Australia, però, venne anche sollevato un dubbio sulle perizie sui bambini, che non rilevarono alcuna prova di reati. Venne, dunque, ordinato un test genetico, che si è concluso nel 2021. Dalle evidenze è emerso come Kathleen Folbigg e due delle figlie avessero una rara mutazione del gene Calm2, collegata ad arresto cardiaco e morte improvvisa, mentre i due figli sul gene Bsn, associato a problemi neurologici e attacchi epilettici letali. In base a queste nuove prove, la Corte ha dunque chiesto al governatore del Galles del Sud di concedere alla donna la grazia, sollevando il ragionevole dubbio sulla sua colpevolezza.