Scontri e disordini in Australia durante le proteste anti lockdown. Migliaia di persone sono scese in strada per contestare le misure e le restrizioni adottate per contenere i contagi da coronavirus. In molti non hanno indossate le protezioni nonostante le distanze ravvicinate. Durante le proteste non sono mancati momenti di tensione con la polizia, che ha provato a bloccare la manifestazioni contro le disposizioni governative. Il Daily Mail scrive di circa 2mila agenti dispiegati solo nella zona di Melbourne. Il sito Sky Tg24 parla di almeno 235 persone arrestate e di circa 10 poliziotti rimasti feriti. Intanto sui social crescono i video, rilanciati poi dalla stampa locale, degli scontri tra i dimostranti e i poliziotti.
Per il ministro della Salute Martin Foley si tratta di manifestazioni non solo «illegali», ma anche «inutili». Ma Melbourne non è l’unica città australiana a protestare. Ci sono state manifestazioni, seppur meno partecipate (si parla di 200-300 partecipanti), anche a Sydney e Brisbane.
LOCKDOWN IN AUSTRALIA: LE RESTRIZIONI
Il lockdown è stato introdotto in Australia già da alcuni mesi per provare a rallentare la diffusione della variante Delta e accelerare con la campagna vaccinale che ha subito diversi ritardi. Nello Stato di Victoria ieri sono stati registrati 535 nuovi casi di Covid: si tratta del totale giornaliero più alto che è stato registrato quest’anno. Invece nel Nuovo Galles del Sud, dove si trova Sydney, sono stati registrati 1.331 nuovi casi di Covid e 6 morti. Attualmente nella zona di Melbourne è vietato radunarsi tra più di 5 persone – se vaccinate – o tra di più 2 se non vaccinate. I cittadini, inoltre, possono allontanarsi per non più di 10 chilometri dalle loro abitazioni per fare sport o attività ricreative.
Queste sono alcune delle restrizioni fortemente criticate da coloro che sono scesi in strada per protestare. Il comandante della polizia dello Stato di Victoria, Mark Galliott, ha detto che 193 persone fra quelle arrestate sono state multate per aver violato le norme sulla salute pubblica. I reati contestati sono quelli di aggressione alla polizia, comportamento ribelle, armi e droga.