Stretta dell’Austria con la chiusura delle moschee radicalizzate: come promesso dal cancelliere Sebastian Kurz a poche ore dal sanguinoso attentato in quel di Vienna in cui un simpatizzante dell’ISIS aveva ucciso quattro persone seminando terrore e sangue per le strade della capitale, arriva la ferrea presa di posizione del Governo che attraverso le parole del Ministero degli Interni e di quello della Cultura ha dato l’annuncio. Su tutto il territorio nazionale verranno chiuse tutte quei centri di culto che in qualche modo sono legate alle frange radicali dell’Islam: tuttavia va detto che non si tratta in questo caso di una rappresaglia in senso politico dal momento che la decisione sarebbe arrivata al termine di un vertice a cui hanno partecipato non solo eminenti figure dell’esecutivo di Vienna ma anche lo stesso presidente delle comunità islamiche attualmente presenti nel Paese.



AUSTRIA CHIUDE TUTTE LE MOSCHEE LEGATE ALL’ISLAM RADICALE

Come accennato prima, la stretta dell’Austria sull’islamico più radicale arriva a soli pochi giorni dalla strage che aveva attirato l’attenzione di tutti i media e in cui un aspirante militante jihadista aveva assassinato due donne e due uomini, ferendo altre persone, per le strade di Vienna armato di pistole e coltelli, prima di essere abbattuto dagli uomini della Polizia locale. Già lo scorso martedì mattina, Karl Nehammer (Ministro degli Interni) aveva promesso che qualcosa sarebbe stato fatto in conferenza stampa e nelle ore successive è arrivata la notizia dell’arresto di altre tre persone legate all’attentato e del fermo di altri 14 soggetti. “Siamo stati obiettivo di un vile attacco terroristico, è l’ora più buia della nostra Repubblica” aveva detto Kurz parlando alla nazione ma stando bene attento a non gettare benzina sul fuoco e ammonendo la popolazione austriaca a essere cosciente che “non c’è una battaglia fra cristiani e musulmani o fra l’Austria e i migranti ma tra coloro che credono nella pace e chi invece nella guerra”.

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