Niente coalizione di governo in Austria e per il cancelliere Karl Nehammer non c’è altra strada che dimettersi. I negoziati sono falliti nella giornata di sabato, spingendolo a decidere di dimettersi anche da presidente del Partito Popolare conservatore. Alla luce di queste turbolenze, le possibilità che si debba andare a nuove elezioni sono in aumento, a meno che i conservatori non decidano di nominare un leader che sia disposto a formare un governo con il Partito della Libertà, la formazione di estrema destra che ha ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni di settembre.
Johanna Mikl-Leitner ha annunciato che i vertici del partito si riuniranno domenica per discutere dei prossimi passi da affrontare, del resto per le nuove elezioni sarebbe necessaria il sostegno da parte della maggioranza della Camera bassa del Parlamento austriaco. Tra i potenziali candidati alla leadership conservatrice figurano, secondo Bloomberg, l’ex ministro Karoline Edtstadler e l’ex cancelliere Sebastian Kurz. Quest’ultimo si era dimesso nel 2021 in seguito a un’indagine per corruzione, ma potrebbe tornare in auge secondo il quotidiano Kurier, che cita fonti anonime del partito.
COSA SUCCEDE IN AUSTRIA DOPO DIMISSIONI NEHAMMER
L’annuncio del cancelliere mette fine a tre mesi di colloqui e trattative avviati dal presidente Alexander Van der Bellen per formare una coalizione centrista di governo. Infatti, i negoziati si erano ristretti ai conservatori e ai socialdemocratici, dopo che i liberali di NEOS si erano fatti indietro all’inizio della scorsa settimana. Ora la chiusura anche con i socialisti. “Non è stato possibile raggiungere un accordo su importanti questioni di fondo. Nei prossimi giorni mi dimetterò dalla carica di cancelliere e di leader del Partito popolare, facilitando un ordinato passaggio di consegne“, ha dichiarato il cancelliere in un video pubblicato sui social.
Secondo analisti e osservatori, Herbert Kickl, leader del partito austriaco di estrema destra, potrebbe trarre il maggior vantaggio da questa situazione complicata. Anche se il Partito della Libertà fa ormai parte dell’establishment politico austriaco da oltre mezzo decennio, un governo guidato da questo partito sarebbe la prima volta per gli austriaci, ma si inserirebbe in un quadro europeo che vede una crescita dei gruppi di estrema destra.
Van der Bellen aveva ignorato la tradizione di chiedere al leader del partito con il caucus più ampio di avviare i negoziati per la formazione di un governo: visto che gli altri partiti hanno rifiutato una coalizione con Kickl, il presidente austriaco aveva dato il mandato all’attuale cancelliere, che ora fa marcia indietro.
Wir haben lange und redlich verhandelt. In wesentlichen Punkten ist mit der SPÖ keine Einigung möglich. Die Volkspartei steht zu ihren Versprechen: Wir werden leistungs- und wirtschaftsfeindlichen Maßnahmen oder neuen Steuern nicht zustimmen. Daher beenden wir die Verhandlungen… pic.twitter.com/evKgQbtTwq
— Karl Nehammer (@karlnehammer) January 4, 2025