In Austria scatta il lockdown per no vax. La notizia ha assunto i crismi dell’ufficialità nella giornata odierna: da mezzanotte entrerà in vigore il primo lockdown nazionale per le persone non vaccinate, che potranno uscire di casa solo per recarsi al lavoro, per fare la spesa o per ragioni mediche. Una decisione annunciata dal governo di Vienna e, peraltro, già in vigore in Alta Austria e a Salisburgo. La misura riguarda circa 2 milioni di austriaci (su 8,9 milioni di popolazione complessiva) e durerà almeno 10 giorni a decorrere dalla data di domani, lunedì 15 novembre 2021.



Il cancelliere Alexander Schallenberg ha dichiarato: “Dobbiamo alzare la percentuale di vaccinati, che è vergognosamente bassa. Non siamo uno Stato di polizia e non possiamo né vogliamo controllare ogni angolo di strada. Faremo controlli accurati, ma a campione”. Giova ricordare, a tal proposito, che già da una settimana nel Paese vige la regola dell’ammissione per i turisti, le manifestazioni e le attività sportive: l’accesso è consentito soltanto se si è vaccinati o se si è guariti dal virus. Non è contemplata, quindi, l’opzione tampone.



AUSTRIA: LOCKDOWN PER NO VAX, TASSO DI VACCINAZIONE APPENA SUPERIORE AL 65%

La situazione, in Austria, rimane critica, in termini di casi di positività. Come riferisce il “Corriere della Sera”, soltanto ieri ci sono stati “13.152 nuovi contagi, quasi 1500 in più in un solo giorno. Ma è il ritmo dei nuovi casi a essere infernale: 775 ogni 100mila abitanti in una settimana, il triplo della Germania”. Certo, l’Austria non brilla per numero di vaccinati: appena il 65% della popolazione ha ricevuto la doppia dose, mentre il 67,8% ne ha avuto almeno una.

C’erano peraltro alcune regole già in vigore, prima di giungere all’ufficializzazione del lockdown: a tutti i no vax era stato vietato “entrare e consumare nei ristoranti, nei bar, nelle tipiche konditorei (pasticcerie), soggiornare in tutte le tipologie delle strutture ricettive, entrare nelle bolle della movida e in luoghi dove vengono erogati servizi per la cura della persona (parrucchiere, estetiste, barbieri e centri massaggi). Stessa regola anche per gli eventi culturali e sportivi con 25 o più persone, nonché per gli impianti di risalita sciistici”.