“Ok, abbiamo scherzato”: il modello Austria è già finito, o quantomeno viene e mutarsi nel giro di pochissimi giorni. Viene da pensare questo quando si assiste a duplice annuncio fatto stamattina dal cancelliere Alexander Schallenberg parlando all’intera nazione da Innsbruck.
«Lockdown totale generale per 20 giorni da lunedì» e poi «obbligo vaccinale dal 1 febbraio in tutta l’Austria»: nel giro di poche ore si è passati dunque dal “modello Austria” del “2G” – Green Pass solo per vaccinati (geimpft) o guariti (genesen), escludendo il tampone negativo – al lockdown tout court anche per i vaccinati, con in più la mossa che rende l’Austria il primo Paese in Europa ad imporre l’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19. Se già negli scorsi giorni il Governo austriaco aveva introdotto, oltre al “lockdown per i non vaccinati” la regola della zona rossa totale per i Land più colpiti (Alta Austria e del Salisburgo) ora dal 22 febbraio e per i successivi 20 giorni (almeno) è l’intero Paese a ritrovarsi proiettato a due anni fa, con l’emergenza Covid che poneva l’intera Europa in lockdown totale.
LOCKDOWN IN AUSTRIA, ECCO COSA SUCCEDE
Con una percentuale di vaccinati inferiore al 70%, secondo gli ultimi dati in Austria l’incidenza del contagio da Covid-19 è arrivata a mille casi ogni 100mila abitanti: per far capire la differenza con l’Italia, percentuale vaccinati è sopra l’80% con l’incidenza oggi a 98 su 100mila abitanti. Questo però non toglie che le discussioni in questi giorni tra Regioni e Governo italiano in merito alla possibilità di adottare misure per Natale come il “lockdown per no vax” nelle zone arancioni/rosse, rischiano di subire una brusca “interruzione” vedendo cosa succede nel Paese a due passi da noi che aveva introdotto un “modello” da molti Ministri considerato “di buon senso”. «L’Austria da lunedì attiverà la misura del lockdown, anche per vaccinati, per arginare il più possibile la quarta ondata di Covid-19: è l’unica opzione. Il lockdown durerà inizialmente 10 giorni, al massimo 20 giorni», ha spiegato ai cittadini austriaci il cancelliere che ha da poco preso il posto di Sebastian Kurz dopo lo scandalo che ha colpito il partito popolare d’Austria. In merito all’altra decisione improvvisa presa dagli austriaci, ovvero l’obbligo vaccinale dal 1 febbraio, ancora Schallenberg ricorda «Dobbiamo guardare in faccia la realtà, chi è contro il vaccino compie un attento alla nostra salute, non vogliamo la quinta e la sesta ondata, il virus non va via, il virus resta».