L’Austria si oppone all’ingresso della Turchia nell’Unione europea. Da Vienna arriva, infatti, la richiesta di concludere i negoziati con Ankara. «Siamo favorevoli a un ulteriore avvicinamento tra Ankara e Bruxelles, ma per noi non è pensabile una piena adesione della Turchia all’Ue», ha dichiarato il cancelliere austriaco Karl Nehammer in un’intervista a Welt. Inoltre, ha spiegato che «è necessario un nuovo partenariato tra l’Ue e la Turchia, basato sulla fiducia reciproca e sulla cooperazione in campo economico e politico». Parole che non arrivano casualmente ora.



La settimana scorsa il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan aveva chiesto, infatti, un’accelerazione del processo di adesione del suo Paese all’Ue. In una conferenza stampa congiunta ad Ankara col commissario europeo per l’allargamento Oliver Varhelyi, aveva chiesto più coraggio all’Europa per approfondire le relazioni. «L’Unione europea non può essere un vero attore globale senza la Turchia». Quindi, auspicava una rivitalizzazione del processo di adesione della Turchia nell’Ue. Ma ora si registra la frenata dell’Austria.



AUSTRIA “GUERRA IN UCRAINA? VOGLIAMO CESSATE IL FUOCO”

La Turchia è candidata all’ingresso nell’Ue dal 1999, ma i negoziati sono cominciati nel dicembre 2005. Dal 2018 i colloqui sono stati sospesi a causa delle continue violazioni dello Stato di diritto e dei diritti democratici fondamentali in Turchia. Dei 35 capitoli negoziali, ne sono stati aperti 16, ma solo uno è stato chiuso finora. «È importante trattare con onestà gli uni con gli altri, e questo include anche la conclusione formale dei negoziati di adesione che sono stati congelati per anni e lo sviluppo di un nuovo concetto di cooperazione di vicinato», ha aggiunto Nehammer. Per il cancelliere austriaco «la Turchia resta un partner molto importante per l’Ue» ed evidenza la collaborazione a livello bilaterale tra Austria e Turchia per migliorare le relazioni tra i due Paesi, infatti incontrerà a breve Erdogan.



D’altra parte, chiede che vengano ufficialmente conclusi i negoziati d’adesione all’Ue e che la questione venga accantonata. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, Nehammer ritiene che chi chiede un cessate il fuoco non dovrebbe essere bollato come filorusso. «Ma non può deciderlo l’Occidente, deve farlo l’Ucraina». Ha poi aggiunto che i negoziati per il cessate il fuoco e la pace includano anche Paesi come Turchia, Arabia Saudita, Cina e India. Nel frattempo, l’Austria resta al fianco di Kiev. «Finché la guerra infurierà, saremo solidali con l’Ucraina e forniremo supporto umanitario. Le vittime di guerra ricevono con noi nuove protesi, possono vivere in Austria per un certo periodo di tempo – nel caso di bambini con parenti – e vengono assistiti».