L’Austria ha deciso di aumentare la spesa pubblica da utilizzare per il comparto militare di difesa interna. L’esercito avrà maggiori fondi a disposizione ma soprattutto nuovi compiti oltre a quelli classici di missioni internazionali di pace e azioni di sicurezza. Gli uomini arruolati infatti dovranno garantire il principale supporto alla popolazione in caso di crisi ed emergenza anche di tipo sanitario, come potrebbe accadere ad esempio in caso di nuova pandemia.



Il quotidiano nazionale Die Presse ha pubblicato un articolo in merito affermando in tono polemico che “Le forze armate austriache diventeranno il magazzino della Repubblica“, perchè dovranno occuparsi come prevede la riforma anche degli approvvigionamenti in situazioni critiche e tenere scorte di prodotti e beni di prima necessità e sanitari da utilizzare per le emergenze interne. Questo ha creato un notevole malcontento da parte degli interessati e dei lavoratori del settore militare che stanno protestando ritenendo ingiusta e gravosa la decisione di investire di nuove responsabilità l’esercito.



Austria, l’esercito gestirà emergenze sanitarie, critiche al governo dall’opposizione

La decisione del governo austriaco di garantire più fondi e più competenze all’esercito, grazie anche ai soldi del ministero della salute, sta facendo discutere l’opinione pubblica. Tutto nasce dal fatto che all’interno della lista di mansioni da svolgere sono state inserite anche quelle relative alla protezione della sicurezza in caso di crisi sanitaria e pandemia. Oltre a questo i militari dovranno gestire le scorte di beni di prima necessità e medicinali da somministrare e distribuire alla popolazione qualora si rendesse necessario un piano d’azione simile a quello attuato per contrastare il Covid-19.



Le critiche dall’opposizione sono arrivate soprattutto per il fatto che non ci sarebbe una base giuridica tale da prevedere che il comparto difesa venga utilizzato anche a fini di prevenzione della salute dei cittadini, perche come sostiene il patito liberale NeosSi tratta di un compito strettamente di competenza del Ministero della Sanità che non può essere totalmente delegato alle forze dell’ordine“.