Nel giro di due mesi l’Austria passerà alla storia per aver avuto ben tre cancellieri (l’omologo del Presidente del Consiglio italiano): dopo gli scandali giudiziari che hanno portato alle dimissioni Sebastian Kurz, il suo successore Alexander Schallenberg ha deciso di rimettere il proprio mandato nella giornata di oggi.



In una nota ufficiale l’attuale Capo di Stato di Vienna ha comunicato le dimissioni «non appena il partito avrà preso le scelte dovute»: i popolari austriaci (Oevp) dopo il caos-Kurz – che proprio oggi, non a caso, aveva annunciato di abbandonare la politica per sempre – hanno riunito per la giornata di venerdì il vertice dove poter di nuovo riunire le due poltrone di cancelliere e leader di partito. Candidato numero 1 alla successione di Kurz e Schallenberg è l’attuale Ministro dell’Interno, Karl Nehammer.



AUSTRIA ANCORA NEL CAOS (POLITICO)

«Non è mia intenzione e non è mai stato il mio obiettivo assumere la funzione di leader del partito federale. Sono fermamente convinto che entrambi gli uffici – capo del governo e presidente del partito federale più forte in Austria – dovrebbero essere rapidamente riuniti in una persona»: sono le prime parole di Schallenberg, riportate dall’Afp, dopo l’annuncio delle dimissioni. La giornata di domani potrebbe dunque essere decisiva per provare a porre un freno definitivo alla crisi politica in cui alberga l’Austria ormai da mesi: nel suo brevissimo lasso di tempo alla cancelleria di Vienna, il dimissionario membro del partito popolare ha preso due decisioni molto importanti per la lotta al Covid-19 che segnano un “primum” all’interno dell’Unione Europea. Lockdown per tutti, non solo “no vax” per 20 giorni e soprattutto obbligo vaccinale per tutti i cittadini sopra i 12 anni dal prossimo febbraio 2022. Prima dell’addio di Schallenberg, il suo fidato ex leader Sebastian Kurz aveva annunciato l’addio alla politica, a soli 35 anni, in seguito agli scandali che lo hanno travolto. «Il momento decisivo è stato quello della nascita di mio figlio. Non sono né un santo né un criminale. Dimostrerò l’infondatezza delle accuse sollevate contro la mia persona, anche se dovrò aspettare anni. Ho preso delle decisioni sbagliate e ultimamente la fiamma dell’entusiasmo si è perso abbassata dovendomi difendere da accuse e insinuazioni», le parole dell’ex “golden boy” del PPE.

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