Una spia, sospettata di aver messo in pericolo «interessi vitali» dell’Austria, è stata scoperta nel 2022 dal controspionaggio, eppure continua ad aggirarsi nel Paese in totale libertà e a viaggiare in tutto il mondo. Indagata da tempo, infatti, non è in custodia. A ricostruire la vicenda è Presse, spiegando che quest’uomo avrebbe spiato per anni l’Austria per conto del servizio segreto militare russo GRU. Secondo la Direzione della protezione dello Stato e dell’intelligence (DSN), avrebbe fornito segreti di Stato alla Russia. Il quotidiano austriaco parla senza giri di parole di uno «scandalo che solleva interrogativi». Questa presunta spia è un 39enne greco, figlio di un ex diplomatico e dipendente dei servizi segreti russi con ottimi collegamenti con Mosca. Le sue proprietà furono perquisite dopo lo scoppio del caso nel dicembre 2022, ma non fu arrestato.



In base a contatti, viaggi e mezzi di comunicazione presumibilmente usati, l’uomo è sospettato di aver passato informazioni alla Russia, «la cui conoscenza metteva in pericolo interessi vitali della Repubblica d’Austria». Non è noto di quali segreti si tratti, in quanto l’autorità di sicurezza austriaca si è rifiutata di fornire dettagli a Presse. Quel che è certo, comunque, è che si tratta di informazioni fornite prima dello scoppio della guerra in Ucraina. La spia si è recata a Mosca, in Russia, prima dell’invasione russa del 24 febbraio, a metà febbraio, e vi è rimasto fino all’inizio di marzo, come indicato nel rapporto del DSN. L’uomo avrebbe trasmesso informazioni di politica estera, sociale e di sicurezza, ad esempio sui discorsi della politica. In questo modo, Mosca è stata in grado di «valutare meglio le possibili reazioni straniere» nel periodo precedente l’invasione. Ma forse non si è fermato qui. «La questione è andata anche oltre», ha dichiarato il direttore del DSN Omar Haijawi-Pirchner nel dicembre 2022, senza fornire dettagli.



“PRESUNTA SPIA HA CONTATTI CON DIPLOMATICI RUSSIA”

Ciò che viene ritenuto assurdo in Austria è che l’indagine aperta nel 2022 sia ancora in corso. Lo ha confermato una portavoce della procura di Vienna, spiegando che la presunta spia non è in custodia perché non ci sono motivi per l’arresto. Anche se le accuse sono gravi, questo non giustifica necessariamente la detenzione. La detenzione in attesa di giudizio può essere imposta solo se c’è un rischio di fuga, un rischio di collusione (eliminazione delle prove) o un rischio di commettere nuovamente un reato. Guarda caso, nessuno sa dove sia la presunta spia. Secondo quanto appreso da Presse, è ancora in Austria, ma continua a viaggiare all’estero, per poi tornare nel Paese austriaco. Quindi, nonostante le indagini, l’uomo che avrebbe rivelato segreti austriaci alla Russia continua le sue attività di viaggio. Secondo il Ministero dell’Interno, la presunta spia non aveva un lavoro in Austria e riceveva pochi sussidi sociali. Eppure, ha intrapreso «un totale di 65 viaggi in altri Paesi europei e in Russia, Bielorussia, Georgia e Turchia» dal 2018 all’inizio del 2022, riferisce il DSN nel suo rapporto. In tutta Europa, avrebbe mantenuto stretti contatti con diplomatici russi presso ambasciate, consolati e organizzazioni intergovernative. Per lo storico Thomas Riegler, che si occupa di intelligence e servizi segreti, le informazioni finora emerse indicano che il caso di spionaggio non è affatto «minore». Infatti, ora la questione potrebbe toccare la politica interna: la portavoce di Neos per la sicurezza Stephanie Krisper vuole sollevarla nella prossima sottocommissione permanente della Commissione per gli affari interni del Consiglio nazionale.

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