Nel giro di una decina d’anni l’autismo potrebbe essere di fatto curato. La straordinaria scoperta arriva da una ricerca italiana che da tempo studia una terapia per curare gli autistici. Gli autori sono i ricercatori del Laboratorio High Definition Disease Modelling, Cellule staminali ed Epigenetica dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, che hanno scoperto alcuni composti con proprietà antitumorali, gli inibitori degli enzimi istone deacetilasi, che sarebbero “in grado di controbilanciare – fanno sapere gli autori tramite l’Adnkronos – gli effetti delle alterazioni genetiche all’origine di una paradigmatica forma di autismo (7 Dup)”. I risultati di questo studio sono stati pubblicati su ‘Molecular Autism’, e suggeriscono “per la prima volta la possibilità di sviluppare una cura farmacologica per questa condizione molto invalidante per i bambini colpiti ed estremamente logorante per i loro caregiver”.
AUTISMO, CURA ENTRO 10 ANNI: “SIAMO FIDUCIOSI”
“Siamo fiduciosi – racconta Giuseppe Testa, direttore del Laboratorio Ieo, professore ordinario all’università degli Studi di Milano e direttore del Centro di Neurogenomica dello Human Technopole – che gli inibitori delle istone deacetilasi potranno diventare in meno di 10 anni una cura almeno per alcune significative forme di autismo“. Testa ha ricordato come le sindromi dello spettro dell’autismo colpiscano i bambini in una percentuale pari all’1, “e rappresentano uno dei principali bisogni irrisolti della medicina perché ancora non è disponibile una cura efficace”. Grazie a questo sensazione studio, si è aperta “una delle prime vie concrete a un farmaco anti-autismo, scoprendo un tipo di sostanza capace di contrastare, nell’avatar di malattia, la sindrome 7Dup”. Ovviamente la ricerca avrà bisogno ancora di sperimentazioni “in vivo” affinchè si raggiunga una cura “Tuttavia in questo caso siamo avvantaggiati, perché i potenziali farmaci che abbiamo identificato sono stati studiati in oncologia e quindi già ne conosciamo la tossicità, oltre ad altre caratteristiche e funzioni”. Secondo Testa entro il 2030 potrebbe arrivare una cura “per alcune significative forme di autismo”.