Una auto elettrica che viene concessa come fringe benefit e in uso promiscuo solitamente prevede un’esenzione sul reddito imponibile, così da lasciare invariato il reddito complessivo del lavoratore. Tuttavia alcuni costi non possono essere completamente esentati dal pagamento, come ad esempio la spesa per ricaricare la batteria del veicolo.
Il costo della ricarica dell’auto elettrica dunque, va tassato. Ciò significa che al lavoratore influirà sul suo reddito aumentando l’imponibilità finale. Il motivo è presto spiegato, infatti in Legge di Bilancio il costo per ricaricare un mezzo elettrico non è previsto come “esente da tassazione”.
Auto elettrica fringe benefit e le tasse da pagare
Il costo per la ricarica di una auto elettrica concessa in fringe benefit (pur essendo in uso promiscuo) dev’essere tassato. Si tratta di una notizia ufficiale che arriva direttamente dall’evento Telefisco tenuto dall’Agenzia delle Entrate.
La Manovra di Bilancio ha apportato delle modifiche significative in base ai rimborsi chilometrici tenendo conto dell’aggiornamento delle tabelle ACI di quest’anno. Si fa riferimento ad un costo del cinquanta per cento in riferimento alla cifra calcolata su una percorrenza media di 15.000 chilometri.
La percentuale si riduce notevolmente quando il riferimento è per un’auto ibrida ed elettrica, la cui aliquota è pari rispettivamente al 20% e al 10%, ad eccezione del costo sostenuto per ricaricarle che prevede una imposizione fiscale differente.
Il costo di ricarica di un’auto elettrica in fringe benefit
Le regole fiscali quando si parla del costo affrontato dal dipendente per ricaricare l’auto elettrica in fringe benefit sono differenti. Infatti per questa spesa non è prevista alcuna esenzione sull’imponibile, per cui vige il principio di onnicomprensività del salario.
Ciò vuol dire che i soldi erogati dal datore di lavoro (sia come beni o di natura economica) formano il reddito dell’impiegato.
Gli unici che possono dedurre la spesa della ricarica di un mezzo elettrico sono gli agenti di commercio, negli altri casi questo costo va tassato.
Tuttavia potrebbero sussistere ulteriori spese che formerebbero il reddito da lavoro dipendente, come ad esempio i costi sostenuti per l’installazione della colonnina elettrica oppure del canone di locazione di un garage per custodire il veicolo.