Avete comprato un’auto elettrica, bravi, ma adesso andate a piedi. Almeno questa è l’opinione dei Verdi svizzeri che, plaudendo alla decisione della California che ha chiesto di non alimentare le vetture a batteria nelle ore più calde per non sovraccaricare il sistema, hanno calcato la mano. «Il fatto che un’auto elettrica sia alimentata dall’elettricità non significa che la si può usare in modo dispendioso, collegandola sempre alla corrente», ha detto la consigliera nazionale del partito ambientalista Katharina Prelicz-Huber, alla quale qualcuno dovrebbe ricordare che con la batteria scarica queste auto si trasformano in costosi soprammobili.
Prelicz-Huber ha poi aggiunto: «Indipendentemente dal fatto che si tratti del dannoso motore a combustione interna o della più ecologica auto elettrica, la popolazione deve passare al trasporto pubblico, alla bicicletta o al “camminare”, quando possibile». Il suo collega di partito Kurt Egger ha poi calato l’asso approfittando della attuale crisi energetica: «Se poi in futuro in Svizzera ci sarà ancora più bisogno di elettricità, ai proprietari di auto elettriche non dovrebbe essere permesso ricaricare le loro auto», ha dichiarato Egger. Secondo il quale, il consumo di energia delle auto elettriche non è affatto insignificante: «Un terzo o la metà del consumo annuale di elettricità di una famiglia», ha detto, è dovuto alle auto elettriche. «Il consumo annuo di energia elettrica è aumentato tra il 10% e il 15%, a causa delle auto elettriche. Dobbiamo risparmiare elettricità ora, e dobbiamo farlo senza danneggiare nessuno».
Egger, che dovrebbe pensare a chi ha speso decine di migliaia di franchi per un’auto ecologica e ora rischia di trovarsi a piedi, spara a caso cifre a caso e non solo quelle? In Svizzera su un parco circolante di oltre 4,5 milioni di automobili circolano 70 mila vetture solo elettriche. Se queste ultime hanno fatto aumentare i consumi del 10%, quando saranno milioni la Confederazione dovrebbe moltiplicare per sei o sette la produzione o l’importazione di energia per alimentarle. Una cifra spaventosa, se fosse vera. Un dramma nazionale per la Svizzera che produce oltre l’80% dell’elettricità utilizzando fonti rinnovabili e ha deciso di fare a meno nei prossimi anni anche del 18% che arriva dalle centrali nucleari. Non ci sono abbastanza fiumi, non c’è abbastanza sole e non ci sono molti spazi per le pale eoliche.
Se le cifre di Egger fossero vere e le proporzioni le medesime, sarebbe un disastro annunciato, oltre che fortemente voluto, anche per l’Europa che pensa anche al carbone per alimentare le industrie e forse potrebbe cominciare a prendere in considerazione anche a un altro problema legato alle auto elettriche che in Svizzera sembrano voler affrontare di petto: le tasse. Nella Confederazione quelle su benzina e gasolio vengono usate per realizzare nuove strade e per le manutenzioni, ma l’aumento delle vendite di auto elettriche rischia di far sparire i fondi. Per questo stanno pensando a una nuova tassa che dovrebbe prevedere un importo fisso per chilometro percorso, e uno variabile in base alla categoria del veicolo che entrerebbe in vigore dopo il 2030, ma richiederebbe un emendamento costituzionale, e quindi dovrebbe essere approvata da un referendum. Difficile che passi È la Svizzera, bellezza.
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