Giulio Tremonti, presidente della commissione Affari Esteri della Camera, sulle colonne di “Libero” ha parlato di energia e auto elettrica. In primis, l’esperto ha chiarito che il campo dell’energia è costantemente permeato da analisi, prospettive e profezie destinate a rivelarsi “non proprio fondate. La guerra ha cambiato un modello di import di energia importata a basso costo. Ora dobbiamo inventarcene un altro. E variare i consumi di energia, anche perché alla guerra si aggiunge la crisi ambientale”.
Com’è noto, per mezzo dell’opposizione di Italia e Germania il Consiglio Ue ha rimandato a data da definirsi il voto sul divieto alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 e Giulio Tremonti ha accolto in questi termini la notizia: “Finora lo Stato non disciplinava il tipo di automobile prodotto e dal lato della produzione si occupava solo della tutela dei lavoratori. Da ultimo sono venute leggi sulla sicurezza dei veicoli. Qui siamo nel campo del dirigismo ambientale sostenuto da grandi quantità di ideologia. Come ha detto lei poi non ci sono solo le automobili verdi, la Ue ci vuole imporre anche le case verdi. L’impressione è che sia un po’eccessivo”.
GIULIO TREMONTI: “CON L’AUTO ELETTRICA DIAMO POTERE ALLA CINA”
Secondo Giulio Tremonti, “la spinta verso un mondo ideale, ammesso che sia ideale, non è sostenibile. C’è un eccesso di dirigismo ideologico che rischia di travolgere le nostre strutture sociali, dal lavoro ai risparmi. La cosa giusta fatta nel momento sbagliato è sbagliata, e qui lo è anche perché forzata sui tempi. Senza considerare gli effetti indotti”.
Quali siano questi ultimi, lo spiega lo stesso presidente della commissione Affari Esteri della Camera su “Libero”: “È tutto da dimostrare che con la nuova ideologia automobilistica si risolvano i problemi dell’inquinamento, basti pensare allo smaltimento di batterie. Spiazzi la produzione Ue e trasferisci il potere alla Cina. Il capolavoro è spostare l’asse geopolitico dall’energia russa alle batterie cinesi”.