Le coincidenze, a volte, sono meravigliose. Nello stesso giorno in cui abbiamo saputo che la Tesla Model Y è stata l’auto più venduta in Europa nel 2023, negli Stati Uniti migliaia di veicoli della stessa casa automobilistica erano diventati degli inutili ferri da stiro giganti: bloccati, senza la possibilità di ricaricare la batteria, dalle basse temperature. Che dire? Il progresso miete sempre delle vittime e in questo caso sono gli automobilisti che hanno la necessità, magari per lavoro, di spostarsi.
Intanto veniamo a sapere dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei, che lo scorso anno sono state immatricolate 12,7 milioni di vetture nel Vecchio continente, il 13,7% in più rispetto al 2022, ma il 18,7% in meno rispetto ai 15,8 milioni del 2019. A dicembre 2023, poi, le vendite hanno fatto segnare un segno meno per la prima volta dopo 16 mesi a causa soprattutto della chiusura degli incentivi in Germania che ha causato un tracollo delle vendite nel Paese (-23%). Insomma, anche i tedeschi hanno bisogno di una spinta o, per essere prosaici, di soldi, perché da quelle parti il mercato automotive non è molto diverso da quello italiano dove i prezzi delle automobili, secondo il Centro Studi Promotor, sono saliti del 34,3% tra il 2019 e il 2022 e hanno subito ulteriori aumenti nel 2023.
Molti hanno sottolineato il momento storico che ha visto un’auto elettrica al vertice delle vendite, ma anche il successo dell’auto di Tesla ha comunque molto (se non tutto) a che fare il prezzo dell’auto: al debutto nel maggio del 2021 costava 60.990 euro, ora la si può portare a casa con 42.690 euro, 18.300 euro in meno con un ribasso pulito del 30%. Per fare un confronto all’inizio del 2022 una Bmw Serie 4 costava 59.700 e oggi costa un paio di migliaia di euro in più, mentre Tesla ha scelto di far uscire due modelli su quattro dal segmento premium per spingere le vendite.
Le domande da porsi a questo punto, sono sostanzialmente tre. Quanto guadagnava Tesla vendendo le sue vetture nel 2021 a quasi 61 mila euro se ora può permettersi di farlo a circa 43 mila euro, quanti margini faceva? Oppure, in alternativa, quanta sovraproduzione ha accumulato l’azienda che ha aperto fabbriche un po’ dappertutto tranne che in Italia per “essere costretta” a svendere in modo tanto evidente i propri prodotti.
Queste questioni, però, in fondo, sono solo affari di mister Elon Musk. Diventano, invece, pesantemente, affari degli automobilisti se ci poniamo la terza domanda: quanto hanno perso o stanno potenzialmente perdendo sul valore del proprio usato gli automobilisti che hanno acquistato una Tesla negli scorsi anni pagandola a prezzo pieno o quasi? Volete un esempio? Basta farsi un giro su internet e cercare una Model Y Long Range di Tesla del 2021 per scoprire che i prezzi dell’usato, oggi, sono attorno ai 45 mila euro con 40/50 mila chilometri, mentre nuova costa a listino 50 mila euro. Bisognerebbe essere pazzi o ben poco informati per decidere di risparmiare 5.000 euro e andare sull’usato.
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