Le auto elettriche a rischio hacker

Secondo un allarmante studio, condotto negli USA dal ricercatore esperto in sicurezza informatica Sam Curry e citato dal quotidiano La Verità, le auto elettriche sarebbero incredibilmente vulnerabili agli attacchi degli hacker. Con relativa facilità, infatti, Curry ed un gruppo di ricercatori sono riusciti, prima, a sbloccare una serie di monopattini elettrici, per poi concentrarsi sulle macchine elettriche più diffuse.



L’intento del gruppo di hacker guidati da Curry era quello di individuare le falle di sicurezza nelle auto elettriche, per poi informare le case produttrici delle stesse affinché le risolvessero. La stragrande maggioranza delle macchine che il gruppo ha provato a violare si è dimostrata estremamente vulnerabile, a partire dallo sblocco e dall’avvio a distanza dei veicoli tramite il numero identificativo degli stessi, fino all’accesso ai documenti riservati degli acquirenti delle auto elettriche. Fortunatamente lo studio condotto dal gruppo di hacker di Curry ha portato ad una rapidissima risposta da parte delle case produttrici delle macchine che avrebbero, secondo quanto dichiarato dalle stesse ed evidenziati da Curry nel suo blog, risolto le falle nella sicurezza informatica.



Auto elettriche: i modelli a rischio

Stando allo studio, insomma, seppure le auto elettriche soffrissero di gravi falle nella sicurezza informatica, ora la maggior parte di queste dovrebbe essere stata risolta. In ogni caso, però, si tratta di una scoperta importante, che interessava anche marchi del calibro di Ferrari e Porsche, e che, secondo La Verità, non dovrebbe essere sottovalutata in virtù dei rischi reali. Il problema delle falle di sicurezza delle macchine elettricheassalti ai porta valori, oppure si potrebbero manomettere i comandi delle auto di leader ed esponenti politici. Oltre a questo si potrebbe avere accesso a dati sensibili, come gli estremi bancari e i documenti degli acquirenti di auto elettriche.



Nelle auto elettriche del gruppo Kia, Honda, Infiniti, Nissan ed Acura (tra le più diffuse tra gli acquirenti) gli hacker erano riusciti a sbloccare e bloccare, ma anche avviare e arrestare il motore dei veicoli a distanza. Alcuni modelli erano stati localizzati e si era riusciti ad accedere a clacson e fari. Kia, in particolare, aveva dimostrato una falla anche nelle telecamere di bordo, accedendo alle immagini da remoto. Stesse falle anche per Hyundai e Genesis, ma in questo caso si era riusciti ad accedere alle auto elettriche semplicemente con l’indirizzo email degli acquirenti. Mercedes, Rolls Royce, Bmw, Ferrari, Porsche, Toyota, Land Rover e Jaguar, invece, avevano dimostrato falle soprattutto interne all’azienda, permettendo agli hacker di accedere ai dati degli acquirenti, anche di modelli non elettrici, oltre a poter gestire una serie di comandi interni delle macchine.