Nuovi guai per i possessori di auto elettriche, che ora si trovano a fare i conti con tariffe di ricarica più alte. L’infrastruttura di ricarica fin da subito è apparsa non adeguata per vari motivi: il numero di colonnine, ma anche l’effettivo funzionamento di queste. A far storcere il naso ai possessori di veicoli elettrici, negli ultimi giorni è stato proprio l’aumento dei costi per le ricariche. Lunedì scorso, l’azienda del gruppo Eni “Be charge”, ha inviato ai clienti una mail nella quale comunicava la cancellazione degli abbonamenti che permettevano di risparmiare qualcosina.
Come spiega infatti La Verità, si trattava di piani tariffari perfetti per gli automobilisti che percorrono un numero elevato di chilometri. Questi venivano “premiati” con un prezzo più basso rispetto al classico pagamento secondo consumo: la percentuale minore andava dal -20% al -40% a seconda della formula prescelta. Così facendo, versando da 9.90€ al mese fino a 19€, i consumatori potevano ricaricare di più e pagare meno. Da adesso, però, cambiano le regole: non sarà più possibile sottoscrivere tali abbonamenti e dunque risparmiare sulle ricariche.
In calo il mercato delle auto elettriche
Come spiega La Verità, chi è in possesso di auto elettriche dovrà pagare da 0.65€/Kwh per la ricarica da rete a corrente alternata fino a 22 Kw, fino a 0.85€ per le ricariche rapide e 10 centesimi in più all’ora per quelle ultrarapide. Dunque, considerando i costi per le ricariche e l’autonomia di tali vettura, è evidente che il risparmio non sia così cospicuo rispetto alle vetture a carburante classiche. Nonostante ciò, Asconauto, associazione dei concessionari, ha rilevato che nel primo trimestre 2024 il volume d’affari è aumentato di 294.474.385 euro.
“La crescita è del +19,5% e segue l’incremento del 20,88% nello stesso periodo dell’anno precedente” spiega il presidente dell’associazione Roberto Scarabel. L’aumento riguarda però soprattutto le auto ibride, mentre meno sono le elettriche e le ibride plug in immatricolate. Scende invece il mercato europeo che a marzo ha fatto segnare un -2,8%: secondo Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), in Italia le ibride-elettriche hanno il 39% del mercato. Seguono le auto benzina con il 31,4% mentre solamente il 15,2% ha il Diesel. Segue Gpl con il 7,6%. Le auto elettriche passano invece dal 4,8% al 3,3%.