Rallenta vistosamente il mercato delle auto elettriche, con gli ultimi dati in arrivo da tutta Europa che mostrano un netto calo delle vendite con una resistenza da parte dei consumatori all’acquisto delle vetture a batteria. I motivi che portano gli automobilisti a scegliere di proseguire con l’acquisto di auto a carburante e non a batteria sono vari: si passa dai prezzi alti fino ai timori sull’autonomia, ma non solo. In Italia nel mese di agosto le immatricolazioni hanno superato di poco le 2.000, come spiega La Verità: nel periodo gennaio-giugno 2024 erano state invece il 3.9% del totale, dunque ben lontano dai numeri sperati.



Christian Brand, professore di trasporti, energia e cambiamento climatico dell’Università di Oxford, spiega su Nature come le case automobilistiche si concentrino principalmente su due fattori: rendere i prodotti vendibili e individuare i segmenti di mercato che siano più redditizi. Per quanto riguarda la prima casistica, i produttori risolvono il problema dell’autonomia con grandi e pesanti batterie, che diano all’auto maggior potenza: così facendo però diventano anche più costosa e adatta solamente ad un certo segmento. Il prodotto corretto per essere venduto sul mercato, secondo le case automobilistiche, è proprio quello pesante e costoso.



Le auto elettriche più grandi impattano in maniera importante sull’ambiente

Come spiega il professor Christian Brand su Nature, le case automobilistiche producono sempre più auto costose e pesanti ma così facendo, vanno ad impattare maggiormente sull’ambiente. Per produrre un’auto di questo tipo, infatti, l’impatto ambientale è maggiore perché servono più litio, più cobalto e più energia. Inoltre, un veicolo più pesante usura prima pneumatici e strade, aumentando le emissioni. Le auto a batteria vengono infatti fatte passare come green senza tener conto dell’energia sprecata per produrle né di quella necessaria all’alimentazione.



I produttori si concentrano, come è normale che sia, su modelli che siano più redditizi, vendendo magari meno in quantità ma con margini maggiori. Secondo Brand andrebbe regolato ulteriormente il settore, tassando le auto più grandi e dando incentivi affinché vengano sviluppate vetture più piccole, aumentando ad esempio per le prime anche il costo dei parcheggi.