L’ultimissimo rapporto chiamato Global Automotive Consumer Study redatto dall’istituto Deloitte sembra confermare che le auto elettriche non riusciranno a ritagliarsi una buona posizione nel mercato italiano (e a ben guardare neppure in quello europeo in generale) ancora per parecchi anni, mentre si rinnova sempre di più l’interesse per i motori endotermici – ovvero i tradizionali a benzina o diesel – che garantiscono al consumatore ancora prezzi piuttosto competitivi; ma va anche detto che – comunque – al di là delle auto elettriche le alternative ibride non plug-in sono sempre più affermate sia a livello di immatricolazioni, che di ipotetica propensione all’acquisto.
Complessivamente nel rapporto di Deloitte sono stati indagati i sentimenti di più di 31mila consumatori mondiali (riferiti a 30 differenti paesi, tra i quali ovviamente anche l’Italia) chiedendo loro tra auto elettriche, idride, plug-in ed endotermiche quali sarebbero disposti ad acquistare: nel nostro paese il sentiment generale sembra propendere soprattutto per benzina/diesel ed ibride (indicate entrambe del 32% degli intervistati); mentre solamente il 9% si dice pronto a passare al full electric nel corso del 2025.
Dati certamente non positivi – soprattutto per i sostenitori delle auto elettriche – ma che comunque piazzano il nostro paese abbondantemente sotto alla media Europa che si parla di un 47% di acquirenti che preferiscono ancora l’endotermico con la Polonia alle primissime posizioni (addirittura al 60%) ed anche Francia (44%), Germania (53) e – oltre il territorio UE – Stati Uniti (67) ad attestarsi a livelli ben superiori al nostro bel paese.
Perché le auto elettriche non piacciono agli italiani: costi alti, autonomia insufficiente e ricariche lunghe
Oltre alla propensione all’acquisto, l’istituto Deloitte ha cercato di indagare anche i sentimenti generali rispetto all’acquisto di un nuovo veicolo scoprendo che al di là della tipologia – che siano auto elettriche, ibride di ogni tipo ed endotermiche – la discriminante principale per noi italiani resta il prezzo preferibile se inferiore ai 50mila euro, indicato da più di un rispondente su due, ben accompagnato dalla qualità (al 54%) e dalle caratteristiche; mentre il paese produttivo resta del tutto secondario, specie se rapportato alle risposte di Francia e Germani (da noi al 28%, da loro tra il 37 e il 39).
Sondando – infine – le ragioni per cui le auto elettriche fatichino così tanto ad affermarsi sul mercato italiano, oltre a tornare la questione del prezzo eccessivamente alto (tanto che non esistono, a differenza dell’endotermico, alternative attorno al 30mila euro) buona parte degli intervistati indica soprattutto l’autonomia percepita come “insufficiente”, i tempi di ricarica eccessivamente lunghi e le poche infrastrutture; fermo restando peraltro che il 25% degli italiani non è propenso a sobbarcarsi i costi per installare una ‘colonnina’ domestica.