E’ scoppiata la bolla dell’auto elettrica. Lo scrive il quotidiano Libero sottolineando i fallimenti delle start up, ma anche le quotazioni in picchiata e i prezzi proibitivi delle stesse auto green. Quello che quindi fino a pochi anni fa sembrava il business del futuro, rischia di trasformarsi in un “buco nell’acqua” precisa ancora il quotidiano meneghino, soffermandosi in particolare sulle aziende americane.



E anche Tesla non è esente da questa crisi, visto che il 2 aprile scorso ha comunicato i numeri circa le vendite del Q1 2024, il primo trimestre di quest’anno, decisamente in calo. Le immatricolazioni sono state meno di 390mila, quindi l’1,8 per cento in meno su base annua, peggio di quanto si aspettassero gli analisti. Inoltre dal primo gennaio 2024 Tesla ha perso il 30 per cento del proprio valore in Borsa, passando da una capitalizzazione di 1.200 miliardi di dollari nel 2021, agli attuali 540 miliardi. Diversi imprenditori nel corso di questi anno hanno cercato di imitare Musk spinti dal successo dell’ex uomo più ricco al mondo nel campo delle auto elettriche, ma dopo un inizio brillante, si è verificato un brusco crollo.



AUTO ELETTRICHE, È ESPLOSA LA BOLLA?: I CASI DI LUCID, RIVIAN E NON SOLO

Si pensi ad esempio a Lucid Motors, fondata nel 2007 e che a fine 2021 superava i 90 miliardi di dollari, ma anche a Rivian, nata nel 2009, che ha sfiorato un valore di 127 miliardi. Valevano più di Ford, storica azienda di automobili con 120 anni di storia che nel 2021 ha venuto 4 milioni di veicoli. Peccato però che quelle valutazioni azionarie delle start up elettriche fossero eccessive, tenendo conto che oggi Rivian vale 10 miliardi di dollari, mentre Lucid attorno ai 6. Nel frattempo è fallita la Fisker, azienda americana nata otto anni fa, così come la cinese HiPhi, ancora più giovane, essendo stata costituita soltanto nel 2019.



Ed ora c’è il rischio che la Faraday Future subisca lo stesso destino, essendo sull’orlo della bancarotta, mentre Lordstown, altra startup americana fondata nel 2018 che produceva pick-up, ha chiuso i battenti nel 2023. Anche aziende più solide stanno attraversando momenti di crisi, come ad esemoio VinFast, società originaria del Vietnam costituitasi nel 2017, che l’anno scorso valeva 190 miliardi di dollari: peccato che nel 2023 siano stati venduti solo 35mila auto elettriche, ed ora la società vale 11 miliardi.

AUTO ELETTRICHE, È ESPLOSA LA BOLLA?: “MOLTE START UP FALLIRANNO”

Stesso destino è capitato a Li Auto, Leapmotor (del gruppo Stellantis), Nio e Xpeng, che nonostante abbiano consegnato in totale più di 800mila auto, hanno visto le loro azioni crollare. Secondo Libero a far “esplodere” il tutto sarebbe stata la troppa facilità di ingresso nel settore. A differenza infatti delle case automobilistiche “tradizionali”, che devono produrre una enorme quantità di auto per fare profitti, le start up delle auto elettriche si presentano come aziende tecnologiche, e pensavano di tenere i costi sotto controllo attraverso un nuovo modello di business, ma così non è stato.

Philippe Houchois, della banca di investimento Jefferies, commenta: “Le possibilità di sopravvivere servendo solo una nicchia ad alto margine e a prezzi elevati sono bassi”. Patrich Hummel di Ubs aggiunge “La maggior parte delle startup non è riuscita a fornire produtti unici a costi competitivi perchè continuano a mancare di scala”. Stando a Hummel molte startup falliranno a breve.