La Francia erogherà incentivi per l’acquisto di auto elettriche in relazione a un “punteggio ambientale” che tiene conto anche di fattori ecologici produttivi e logistici, e non solo delle emissioni allo scarico come avviene oggi. Lo scopo è quello di difendere l’economia francese arginando l’invasione agevolata dei prodotti cinesi. La svolta è stata decisa dal presidente Macron partendo dai dati di mercato, secondo i quali gli attuali incentivi francesi (pari a 5 mila euro sull’acquisto di veicoli 100% a batteria con un prezzo fino a 47mila euro e un peso inferiore alle 2,4 tonnellate) hanno riguardato per il 40% vetture elettriche fabbricate in Cina.



La misura arriva dopo l’indagine anti-dumping da parte della Commissione europea. Questa ha preso in esame anche le questioni doganali: infatti, se i brand cinesi oggi pagano il 10% per esportare le loro auto in Europa, non è lo stesso per le case occidentali, che devono far fronte a tariffe comprese tra il 15% e il 25% per vendere lì auto costruite in Europa. Dunque, dal 1 gennaio prossimo a Parigi entrerà in vigore una riforma dei contributi statali relativa all’acquisto di veicoli elettrici. Il bonus sarà pari al 27% del prezzo d’acquisto (tasse incluse), con un massimo di 5.000 euro per i privati (più altri 2.000 nel caso di redditi sotto i 14.089 euro) e di 3.000 per le società, spiega Avvenire.



Auto elettriche, in Francia stop ai veicoli cinesi: “Meccanismo discriminatorio”

Le auto elettriche acquistate in Francia avranno diritto all’incentivo per l’acquisto solo se rispetteranno determinate condizioni: una massa inferiore a 2,4 tonnellate, un listino non superiore a 47 mila euro e, soprattutto, un “punteggio ambientale” compreso tra 60 e 100. Per ogni auto sarà dunque considerata l’impronta di carbonio (in chilogrammi di CO2 equivalente), calcolata sulla base di una somma di diversi fattori produttivi e logistici. La produzione cinese, come spiega Avvenire, pagherà soprattutto gli elevati fattori emissivi di riferimento per l’energia e i trasporti.



Il ministro della Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher, ha come obiettivo quello di “favorire le produzioni europee” come promesso da Macron ed escludere dai bonus le vetture prodotte in Cina. Il meccanismo sarà specificato nei modelli incentivabili da parte dell’Agenzia per l’Ambiente il 15 dicembre prossimo: rappresenterà però una minaccia anche per la produzione di alcuni modelli di marchi occidentali. Per la filiera automobilistica francese, la misura è “doppiamente virtuosa, sul piano ambientale e industriale” mentre secondo i rappresentanti delle aziende estere hanno bocciato il meccanismo considerandolo “discriminatorio”.