Il mercato delle auto elettriche tira le somme relative al 2023, con le immatricolazioni relative all’anno appena concluso. Dopo l’Italia, arrivano anche i dati di Germania, Francia e Usa. Il mercato tedesco delle auto a batteria non ha vissuto un anno facile: ha subito infatti un duro contraccolpo a causa dello stop agli incentivi dello scorso settembre, spiega Il Giornale. La loro quota non supera il 18.4% delle vendite complessive, rispetto al 17.7% del 2022. L’incremento è dell’11% rispetto al 30% degli anni precedenti, con un crollo delle ibride ricaricabili del 52%.



Lo stop alle vendite è dovuto alla crisi economica che si è abbattuta sulla Germania, uno dei Paesi europei che più ha sofferto l’inflazione per la guerra in Ucraina. Un’altra causa è rappresentata dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica. Andrea Taschini, manager automotive, parlando del ridimensionamento tedesco ha spiegato: “Il sorpasso nell’ultimo trimestre 2023 di Byd su essa certifica che le auto elettriche saranno solo ‘Made in China’. Non è infatti possibile competere con un sistema industriale che, non solo possiede materie prime in esclusiva e costi energetici che sono un sesto di quelli europei, ma che non risponde alle regole economiche e di mercato. Si profila, quindi, un’inevitabile delocalizzazione delle produzioni europee delle auto a batteria verso Pechino”.



Auto elettriche, crescita in calo in Germania. La Cina…

Il mercato dell’auto in Germania è salito del 7.3% a 2.84 milioni di vetture: quasi 979mila sono quelle a benzina per il 13% mentre il 3% sono quelle a Diesel. A dicembre le vendite sono calate del 23%. Per quanto riguarda la Francia, invece, nel 2023 sono state del +16.07% le immatricolazioni: Stellantis ha realizzato un +1.85% ma la quota è in calo rispetto al 2022 Negli Stati Uniti Fca ha totalizzato un milione e mezzo di vendite con un -1%. In positivo invece Chrysler (+19%) e Dodge (+5%), spiega Il Giornale. 

In Cina vari fattori favoriscono la produzione di auto elettriche. Il divario nella transizione verso l’elettrico vede un trattamento di favore per le case automobilistiche cinesi: a favorire il mercato sono i prezzi competitivi ma non solo. A Pechino, l’elettrica più economica costa l’8% in meno di quella endotermica che costa meno di tutte. I motori cinesi con 200-300 cavalli hanno un costo medio di 30.500 euro e sono presenti inoltre 170 marchi, fattore che permette di soddisfare le richieste dell’Europa e non soltanto. In Cina inoltre c’è un costo del lavoro molto basso e sussidi governativi generosi.