È allarme per il futuro delle auto elettriche. Non è il mercato a preoccupare, dato che le vendite sono aumentate: in sette anni sono state tre volte più veloci. Il problema è che per sostenere un ritmo di crescita di questo genere, entro il 2030, l’Ue si ritroverebbe a dovere fare i conti con la mancanza di 8,8 milioni di punti di ricarica. Un numero otto volte superiore rispetto a quanti ce ne sono attualmente. È quanto stimato all’interno di un report diffuso dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA).
La Commissione europea aveva in programma di installare 3,5 milioni di colonnine entro la data in questione, ma ciò potrebbe non essere sufficiente. In questo scenario infatti ci sarebbero troppe auto a dovere utilizzare lo stesso punto di ricarica, con la domanda che non verrebbe soddisfatta in modo soddisfacente. Le statistiche sono ancora più allarmati se si guarda alle stazioni di ricarica veloce, che sono ancora poco diffuse: soltanto una su sette è di questo genere.
Auto elettriche senza colonnine di ricarica: la situazione in Italia
Il report dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) relativo alle auto elettriche e alle colonnine di ricarica nell’Ue evidenzia inoltre che c’è anche una discrepanza tra i vari Paesi. Il 61% delle stazioni infatti è suddiviso in soli tre Stati: Olanda (144.453 stazioni, 22,8% a livello europeo), Germania (120.625 stazioni, 19,1%) e Francia (119.255 stazioni, 18,9%) Dietro al podio ci sono Croazia, Estonia, Lettonia, Cipro e Malta.
A rimanere ben distante dalle prime della classe è l’Italia, dove si trovano soltanto 41.114 colonnine di ricarica, pari al 6%. Ciò significa una stazione ogni sette automobili. Seppure la vendita delle vetture green non sia ancora particolarmente spinta sul mercato nel nostro Paese, emerge dal documento la necessità di farsi trovare pronti per un futuro più o meno imminente. In particolare al Sud, visto che ad oggi la distribuzione in questa zona è ancora più carente.