Tesla Inc. e le principali case automobilistiche cinesi si impegnano a mantenere una concorrenza leale e a evitare “prezzi anomali”, segnalando la possibile fine di una guerra dei prezzi che ha scosso il settore quest’anno. Ne dà notizia Bloomberg, che nota un dettaglio decisamente particolare nell’accordo accettato da Elon Musk, che prevede infatti la promozione dei valori del socialismo. Ma andiamo con ordine.



Giovedì 6 luglio, i dirigenti di 16 aziende hanno partecipato a una cerimonia presso il China Auto Forum di Shanghai, riconoscendo e impegnandosi a rispettare quattro punti stabiliti nell’impegno fra Tesla (unico marchio straniero presente) e le concorrenti cinesi. Tutto inizia quando il produttore di veicoli elettrici di Elon Musk ha iniziato a ridurre i prezzi in Cina alla fine dello scorso anno, spingendo così altri grandi marchi a unirsi alla tendenza, complice anche il forte rallentamento delle vendite registrato a inizio 2023. Un crollo della domanda in parte dovuto al post pandemia, ma anche alle aspettative al ribasso dei prezzi delle automobili elettriche. L’accumulo di scorte che ne è derivato ha spianato la strada a forti sconti e ha esacerbato le preoccupazioni del governo cinese, impegnato in una campagna per promuovere l’adozione di veicoli elettrici nelle aree rurali. Campagna che si inserisce nel contesto più ampio di misure volte a risollevare l’industria automobilistica e i consumi in tutto il Paese. Ma che cosa dice nel dettaglio il patto firmato dalle 16 aziende, tra cui Tesla, per stabilizzare la crescita ed evitare i rischi interni al settore e in che modo c’entrano i valori del socialismo?



Tesla promuoverà valori del socialismo? L’accordo di Elon Musk con la Cina

La Tesla di Elon Musk ha firmato un patto con le aziende concorrenti cinesi per mantenere una concorrenza leale e contenere la guerra dei prezzi delle automobili elettriche. E promuovere i valori del socialismo. Basti pensare che a marzo scorso alcuni modelli prodotti nello stabilimento Tesla di Shanghai costavano il 14% in meno rispetto al 2022, sottolinea Bloomberg. Riduzioni che hanno scatenato l’ira dei clienti Tesla, i quali si sono lamentati e in alcuni casi hanno addirittura saccheggiato il cosiddetto Experience Center.



Il patto, che non sarebbe vincolante, prevede quattro punti tradotti da Bloomberg. Il primo consiste nel “rispettare le norme e i regolamenti del settore, regolare le attività di marketing, mantenere una concorrenza leale e non turbare la concorrenza leale con prezzi anomali”. Il secondo, “prestare attenzione ai metodi di marketing e di pubblicità, non esagerare e non usare falsa pubblicità per attirare l’attenzione o acquisire nuovi clienti”. Il terzo: “mettere la qualità al primo posto, migliorare la vita con prodotti e servizi di alta qualità”. Infine, il quarto punto accettato da Elon Musk: “promuovere i valori fondamentali del socialismo, adempiere attivamente alle responsabilità sociali e assumersi la pesante responsabilità di mantenere una crescita costante, rafforzare la fiducia e prevenire i rischi”.