A Uno Mattina si è parlato di auto elettriche ed in particolare della sicurezza delle stesse. In studio vi era Marco Menichelli, esperto di cybersecurity che ha spiegato: “L’avanzamento tecnologico introduce delle utilità che oggi noi fruiamo attraverso il nostro smartphone che è connesso con le auto elettriche, le colonnine e i sistemi di gestione remota delle colonnine, e ci permette di avere accesso a colonnine e auto”. E ancora: “Attraverso il telefonino riusciamo a monitorare lo stato di carica dell’auto, capiamo quanto stiamo spendendo e abbiamo tutti i sistemi di pagamento salvati sul sistema centralizzato e sul nostro telefono”.



Sulla loro sicurezza: “Queste utilità utilizzano molto internet e la rete, e sono facili prede di attacchi informatici. In italia non è ancora successo ma dagli Stati Uniti ci dicono che ci sono pericoli concreti di persone che vanno a rubare i dati”. Menichelli ha aggiunto: “Gli utilizzatori devono utilizzare la tecnologia senza correre nel rischio di problemi importanti come attacchi hacker, in ogni caso l’utente deve adottare piccole tecniche per evitare di essere hackerato, evitare di cliccare su link dubbi, non dare la proprio password… proteggere il proprio telefonino insomma”.



AUTO ELETTRICHE POSSONO ESSERE A RISCHIO HACKER: “GRANDE ACCELERAZIONE DELLE COLONNINE”

In studio anche il direttore di Formulapassion, Vincenzo Borgomeo, che in merito alle auto elettriche e alle ricariche dalle colonnine, ha spiegato: “C’è una grande accelerazione in Italia dal punto di vista delle infrastrutture, abbiamo un rapporto migliore rispetto alla Francia, il numero delle infrastrutture è più che quadruplicato negli ultimi anni, adesso sono quasi 50mila e quattro anni fa erano circa 14mila”.

“Ricaricare le auto elettriche – ha spiegato ancora Borgomeo – è un passo culturale importante non è la benzina che metti nell’auto, è un altro oggetto che richiede una programmazione”. E ancora: “Ci sono dei vantaggi impensabili, non devi più fare il pieno, perchè l’auto si ricarica mentre tu dormi e stai parlando”.