Auto elettriche di nuovo sotto accusa. Stavolta è bastata la prova su strada a confermare che i viaggi effettuati con tali veicoli sono sicuramente penalizzati dai tempi più lunghi di percorrenza e soprattutto da costi più elevati. In vista delle nuove norme imposte dall’Unione Europea, che obbligheranno tutti al passaggio all’elettrico, è partita un’indagine condotta dal Sole 24 Ore: un esperimento fatto mettendo in campo due giornalisti che hanno percorso la tratta Milano – Napoli in autostrada.
Due le automobili a marchio Volkswagen testate, una elettrica e una vecchio modello a gasolio. Nel primo caso si trattava di una vettura con autonomia di batteria dichiarata a 420 km di percorrenza e potenza di 58 kw/h. Il risultato è stato tutt’altro che soddisfacente. Infatti, sono state impiegate circa due ore in più rispetto ai tempi tradizionali, e con costi veramente eccessivi, arrivando a spendere 107 euro, quasi il doppio se paragonato al prezzo medio di un automezzo alimentato a gasolio, che invece costerebbe 76 euro in media per la stessa tratta.
Test auto elettrica: il viaggio costa di più, troppe pause e batterie poco sostenibili
L’esperimento sulla tratta Milano-Napoli in vettura a batteria ha dimostrato non solo che i tempi di percorrenza sono più lunghi, dovuti alle necessarie pause di ricarica, ma anche una mancanza di infrastrutture adeguate in Italia. Le colonnine, infatti, sono numericamente insufficienti e occorre programmare prima le soste per non rimanere bloccati con il motore scarico. Oltre a questo, va considerato il prezzo, che secondo quanto mostrato nella simulazione arriva a 19 euro per poco meno di venti minuti di ricarica. Mentre il costo del gasolio, pur essendo a 1,9 euro al litro, ha fatto risparmiare all’automobilista “tradizionale” ben 30 euro, tolti i costi del pedaggio che invece sono identici per tutti.
Resta poi il fatto, che, a difesa del settore elettrico, ci sarebbe la necessità di puntare sulla sostenibilità, ma anche questo punto potrebbe invece venire smentito molto presto. Il passaggio di tutti gli stabilimenti alla produzione di veicoli alimentati a batteria influirà decisamente anche sulle emissioni di CO2, compresa la necessità di importazione delle batterie, che attualmente sono predominio del mercato cinese. Non c’è da dimenticare, poi, il problema dello smaltimento: anche questo, senza un’adeguata normativa unica, nuocerà inevitabilmente all’ambiente. A conti fatti, quindi, gli “evidenti vantaggi” dell’elettrico decantati dall’UE sembrerebbero ancora lontani.