Il percorso per la transizione ecologica a una strada ancora molto lunga e molto sarà fatto anche per il settore dei veicoli a motore. Infatti la normativa relativa ai veicoli Euro 7, sarà riformata a partire dal 2025 e le nuove norme entreranno in vigore per auto, furgoni. Dal primo luglio 2027 anche per quanto concerne i mezzi pesanti. Ecco che cosa cambia per i possessori di veicoli a motore di questa categoria.



Auto euro 7: riforma a partire dal 2025

La nuova normativa quindi potrebbe arrivare molto presto, ma servirà prima il via libera dell’Europarlamento e poi del Consiglio Europeo. Se tutto dovesse andare liscio, saranno stabiliti nuovi standard per le emissioni, per la riduzione dell’inquinamento e i veicoli a motore dovranno avere le stesse restrizioni, sia che si tratti di un motore a benzina oppure di un motore diesel. Infatti le regole che concernono in veicoli Euro 7, comprendono una drastica riduzione delle emissioni rispetto al 35% per quanto concerne gli euro 6, la soglia invece scende a 60 mg/km.



Per i mezzi pesanti invece le novità prevedono le riduzioni fino al 80%.
A non prendere bene la proposta Europea saranno i costruttori che lamentano grossi investimenti per essersi dovuti adeguare alla normativa varata fino a questo momento E  non si è tenuto nemmeno conto della crisi in atto, legata al caro energia, all’inflazione ma anche all’aumento dei prezzi delle materie prime in generale, a partire dall’acciaio e da tutti i metalli.

Auto euro 7: la riforma causerà l’ulteriore aumento dei prezzi

Il conseguente aumento dei prezzi dei veicoli a motore è dovuto dunque a tutto questo. Ma nuovi rincari potrebbero arrivare visto che le aziende dovranno sviluppare nuovi motori costosi anche i listini delle auto andrebbero conseguentemente ad aumentare. Il tutto non soltanto si riflette sulla sostenibilità delle aziende produttrici di autoveicoli, Ma anche sulla possibilità che il mix tossico di aumento dei prezzi potrebbe bloccare nuovamente il mercato, fermare i consumi e conseguentemente creare una mancanza di liquidità e una crisi del settore. Per questo motivo il Presidente dell’Associazione dei costruttori europei Acea Oliver Zips, si è detto preoccupato, e ha sottolineato che l’industria automobilistica è in linea con l’idea di ridurre le emissioni inquinanti, ma il beneficio ambientale della proposta della commissione è molto limitato. I costi delle auto potrebbero quindi aumentare tra 990 e 150 euro in più. Dal 2035 è previsto invece lo stop della vendita di nuovi autoveicoli a motore benzina e diesel.