Con l’insediamento ormai imminente della nuovissima Commissione UE sembra che si procederà anche ad una piccola revisione delle criticatissime norme sulle auto green che punterebbero a ridurre a zero la produzione di veicoli con motori endotermici (ovvero a benzina o diesel) entro il 2035 mettendo – come già si vede a vario titolo nei grandi colossi produttivi europei ed italiani – in grave crisi il settore per rispettare dei vincoli fortemente legati alla crisi climatica: norme – quelle sulle auto green – che sono state appunto fortemente criticate e che sono finite al centro di un’intervista del vicepresidente esecutivo Stéphane Séjourné con il Corriere.



Concentrandosi proprio sul tema delle auto green, il vicepresidente Séjourné ha spiegato che il motivo principale dietro all’attuale crisi è legato soprattutto – da un lato – ai “prezzi dell’energia troppo alti” e – dall’altro – alla “sovraccapacità produttiva estera, in particolare cinese” che causa una generale “concorrenza sleale”: problematiche per la quali promette di essere già al lavoro tra garanzie sull’abbassamento “dei prezzi dell’energia” e “clausola di salvaguardia” sulla concorrenza nel segno di un generale e rinnovato “pragmatismo”.



Il vicepresidente Séjourné: “Sulle auto green nessun arretramento, ma rivedremo le norme per non penalizzare i produttori”

In merito alle auto green – in un secondo momento – Séjourné precisa immediatamente che “i target fissati non sono in discussione”, per poi spiegare che dando ascolto alle richieste dei produttori avviando un ampio dialogo che “nelle prossime settimane” porterà ad una revisione “sulla clausola” dello stop ai motori endotermici già “nel 2025 in modo da essere pronti nel 2026”, anticipando – insomma – di un anno le attuali previsioni; promettendo poi anche di lavorare alla “questione delle multe” per le case automobilistiche non raggiungono i target green entro il 2025 per “evitare di penalizzare i produttori ai quali viene chiesto di fare molto”.



Sempre per rendere più semplice il passaggio alla piena adesione sulle regole riguardo le auto green, Séjourné spiega anche che durante il mandato sarà attivato “un fondo per la competitività, il cui scopo sarà quello di finanziare tutte le transizioni” senza indebolire l’industria europea e che avrà tre funzioni principali: da un lato funzionerà come “garanzia per i progetti che non hanno accesso al finanziamento”, dall’altro “aiuterà i ricercatori e le start up innovative a crescere” ed – infine – aiuterà le piccole aziende nello “scale-up” delle loro dimensioni produttive.