Fabrizio Di Amato, presidente di Marie Tecnimont, società italiana che opera nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico, ha rilasciato un’intervista sul quotidiano Milano Finanza, parlando della questione delle auto green. Dibattutissima a livello europeo e nazionale, sulla conversione alle automobili elettriche voluta dall’Europa si è creata una sorta di cortina di paesi, tra cui ovviamente l’Italia, decisi ad opporsi a quella ritenuta un’inutile follia dispendiosa per i cittadini. La Germania, con la sua opposizione alla norma sulle auto green, ha aperto però una nuova strada in direzione di cosiddetti e-fuels, ovvero i carburanti verdi, che aiuterebbero a raggiungere l’obbiettivo della neutralità carbonica.



Di Amato: “Sulle auto green non abbiamo perso”

Contrariamente alla concezione comune, Di Amato ritiene che la battaglia sulle auto green non sia stata persa dall’Italia. “Abbiamo aperto un varco per salvaguardare”, spiega, “la catena del valore sui motori endotermici, cosa che fino a qualche mese fa pensavamo impossibile. L’Italia ha giocato un ruolo fondamentale e questo è un passaggio importante per arrivare a un risultato di totale decarbonizzazione della mobilità“. Infatti, continua a spiegare, questo “resta l’unico vero obiettivo che tutti dovrebbero avere a cuore”.



Secondo Di Amato, inoltre, l’Europa sulle auto green è stata fraintesa perché, fin dall’inizio, ha parlato di “neutralità tecnologica, quini ammettendo accanto alla soluzione elettrica anche carburanti sintetici e al momento prodotti con elettrolisi e cattura della Co2″, ovvero i noti e-fuels. “In sostanza”, sintetizza sulla posizione dell’Europa, “ha sì segnalato l’e-fuel come strada, ma ha anche mantenuto il concetto di neutralità tecnologica e di neutralità carbonica, per cui non ha escluso altre tecnologie“. Sostanzialmente, fa il punto Di Amato sulle auto green, l’Europa avrebbe aperto anche alla tecnologia italiana, e spiega che “a partire dai rifiuti, si possono produrre per esempio etanolo e metanolo [che] possono essere impiegati direttamente per la formulazione di carburanti per i motori a combustione interna“.

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