Secondo il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli la situazione in cui si trova l’Italia nell’emergenza Covid-19 è tutt’altro che minima: «Abbiamo la percezione che il sistema di tracciamento dei contatti non stia più funzionando perché il numero dei contagiati da Covid sta aumentando in modo spropositato». È per questo che la soluzione paventata dai medici italiani, a commento dell’ultimo Dpcm del Governo che non sembra averli convinti appieno, è una sorta di “auto-lockdown gentile” in cui gli italiani non debbano essere obbligati a rimanere in casa ma fortemente “incentivati”: ancora Anelli, «Quelle introdotte ieri con il nuovo Dpcm mi sembrano misure di buon senso […]  bisogna incentivare i cittadini a restare il più possibile a casa, invitandoli a una sorta di ‘auto-lockdown gentile’, cioè con restrizioni miti e di iniziativa autonoma». Per la Fnomceo questo è il momento della responsabilità, perciò «Dobbiamo comprendere che le nostre piccole rinunce oggi sono un grande strumento per ridurre il contagio ed evitare misure più drastiche domani. Restiamo a casa. Proteggeremo così le nostre famiglie e le persone più fragili».

CAOS COVID: MEDICI, “ECCO COME FARE IL LOCKDOWN GENTILE”

Sempre a commento del nuovo Dpcm, Anelli inquadra le modalità in cui poter “incentivare” l’autonomo lockdown “gentile”: «va benissimo lo smart working. Va bene la chiusura delle vie e delle piazze, se in quelle zone si assembrano le persone. Va bene l’accesso differenziato a scuola, anche di pomeriggio. Ai ragazzi dobbiamo insegnare poi a stare a casa, ad evitare il più possibile i luoghi affollati, spostando le naturali e giuste esigenze di socialità sulla scuola, sulla visita agli amici sì, ma pochi per volta, sui contatti telefonici e telematici». Un invito lanciato direttamente al Governo in vista dei prossimi giorni laddove la probabile risalita dei contagi potrebbe porre di nuovo l’esecutivo davanti alla scelta da prendere tra “economia” e “salute”: nel frattempo però sono le stesse autorità che dovranno (ma forse avrebbe già dovuto farlo, ndr) preparare una nuova strategia di tracciamento a livello nazionale che vada ben oltre l’App Immuni «necessario potenziare le Usca, le unità speciali di continuità assistenziali, per eseguire i tamponi anche a domicilio e negli uffici. Aggiornare i protocolli per attivare l’inserimento dei dati nell’app Immuni da parte dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl, come previsto dallo stesso Dpcm. Riprendere, in altre parole, il controllo del contact tracing». Lockdown no, auto-confinamento sì grazie alle attività da fare online e senza uscire di casa: resta però il nodo delle attività, se le persone non escono di casa come possono rimanere aperte e funzionanti?