L’ipotesi di un guasto meccanico dietro la morte di Morgan Algeri, pilota 38enne, e di Tiziana Tozzo, 45 anni, si fa strada e sembra prendere quota sul tavolo degli inquirenti chiamati a chiarire cause e dinamica di quanto accaduto sabato sera quando, per motivi in via di accertamento, il suv guidato dall’uomo – un Mercedes Glc con cambio automatico – avrebbe sfondato le barriere a tutta velocità per precipitare nelle acque del lago di Como finendo, questa la prima ricostruzione, nel trasformarsi in una trappola senza scampo per entrambi.



Stando a quanto finora emerso, Morgan Algeri e Tiziana Tozzo erano al loro primo appuntamento dopo essersi conosciuti sui social e nulla, nelle ore precedenti alla tragedia, sarebbe apparso anomalo. Nessuna tensione tra i due, come raccontato da chi li avrebbe visti sereni mentre salivano a bordo dell’auto a una manciata di istanti dalla fine. Remote le ipotesi di un gesto volontario o di un omicidio-suicidio, ma non si escluderebbe ancora quella di un malore del conducente. A rafforzare lo scenario di un possibile problema al veicolo sarebbe la testimonianza di una persona che conosceva Algeri e che, poco prima del dramma, avrebbe raccolto una sua confidenza proprio relativamente al mezzo che aveva da circa 3 mesi.



Morgan Algeri e Tiziana Tozzo morti nell’auto precipitata nel lago di Como, testimone: “Problemi con il suv”

Intorno alle 23 di sabato 6 dicembre, Morgan Algeri e Tiziana Tozzo sarebbero saliti a bordo del suv del 38enne e subito dopo aver messo in moto si sarebbe consumata la tragedia: l’auto parte di colpo a gran velocità, travolge una panchina, sfonda la barriera di metallo per inabissarsi nel lago di Como. Questo sarebbe il racconto di chi avrebbe assistito alla scena, ancora adesso senza una precisa spiegazione. Non si esclude il guasto meccanico all’origine dell’incidente, riporta Il Corriere della Sera, come sembrerebbe filtrare da quanto descritto da una conoscente di Morgan Algeri secondo cui il pilota le avrebbe parlato di alcuni “problemi con il suv” non troppo tempo prima della sua morte.



Una pista che parrebbe acquistare terreno man mano che passano le ore e che le indagini scandagliano la vita delle due vittime. Morgan Algeri e Tiziana Tozzo non sarebbero riusciti ad uscire dall’abitacolo e sarebbermo morti annegati. Un amico e collega del 38enne, che con lui gestiva una scuola di volo a Caravaggio, lo descrive come un pilota e sub esperto addestrato per gestire in modo efficace situazioni di emergenza come quella di un eventuale incidente in acqua. Morgan Algeri avrebbe inoltre frequentato ogni anno, in quanto pilota, dei corsi di aggiornamento di “water escape training”: “Servono a essere preparati a uscire da un aereo finito in acqua con abitacolo ribaltato – ha spiegato l’amico, come riporta L’Eco di Bergamo. Se non ce l’ha fatta Morgan a venir fuori dalla sua Mercedes, vuol dire che proprio non c’era modo di farlo. Perché se c’era una persona addestrata, quella era lui. E questo fatto mi sconvolge ancora di più“. Il Corriere riferisce un’altra testimonianza che rimanda alla tesi dell’incidente. A parlare è l’ex fidanzata del pilota, alla quale avrebbe raccontato di uno strano malfunzionamento riscontrato nel suv: Mi aveva detto che era in garage e aveva provato più volte ad accendere l’auto, ma non partiva. Poi, a un certo punto, si è accesa normalmente. Lui stesso mi aveva detto che avrebbe dovuto sentire la Mercedes, ma non so se l’abbia fatto oppure no“.