Dall’autocertificazione nuova del 4 maggio 2020 fino alle passeggiate e uscite di casa, gli italiani – secondo i primi controlli delle forze dell’ordine nella fase 2 – si stanno comportando in maniera molto virtuosa: a dirlo ieri in una intervista a Rai Radio 1 è stata la stessa Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, «Gli italiani hanno dimostrato grande senso di responsabilità in questi primi giorni di Fase 2». Al netto della confusione generata tra i diversi “temi” usciti dopo il Dpcm – dai “congiunti” alle nuove regole – il Viminale non ha registrato particolari criticità e anche le sanzioni sono state esigue: «Dopo settimane di chiusura si poteva pensare a qualche comportamento non proprio in linea con le prescrizioni, cosa che non c’è stata e quindi sono soddisfatta. I controlli sono stati numerosi mentre le persone sanzionate sono state in un numero davvero limitato».



Gli ultimi dati disponibili del 5 maggio scorso vedono infatti 257.574 persone delle quali 3219 sanzionate, 32 denunciate per false dichiarazioni o attestazioni, 3 per inosservanza del divieto di allontanarsi dall’abitazione per quarantena: spiega il Viminale come in totale nei primi 3 giorni di fase 2 «515.744 le persone controllate, 6.910 quelle sanzionate».



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AUTOCERTIFICAZIONE, IL TEMA DEI “CONGIUNTI”

Comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità, motivi di salute: restano questi motivi per cui è lecito spostarsi secondo l’ultimo DPCM 26 aprile. Nelle FAQ che il Governo ha compilato lo scorso weekend è poi chiarito meglio la questione dei congiunti (quando e chi si può andare a visitare), le passeggiate, le uscite in bicicletta e la possibilità di uscire anche senza autocertificazione (viene fornita dal personale delle forze dell’ordine nel momento del controllo senza alcuna multa o sanzione). Resta però da comprendere l’iter da seguire quando appunto si fa visita ai propri parenti o fidanzati/compagni/conviventi e su questo in questi primi giorni di controlli le forze dell’ordine hanno già assistito a diverse casistiche: secondo un caso sollevato dal Giornale di Brescia tramite un proprio lettore, la polizia avrebbe obbligato il fermato a compilare il modulo anche con le generalità del congiunto in visita, «Si rifiuta di indicarli? Io come faccio a sapere se è vero e come posso controllare?» avrebbero detto i funzionari.



Dopo controllo con la Prefettura si scopre però che in realtà da legge la privacy deve essere tutelata e quindi «non si dovranno indicare le generalità della persona o delle persone che si andranno a trovare in casa, altrimenti ci sarebbe una ingiustificata violazione della privacy», afferma il Capo di Gabinetto della Prefettura, dott. Stefano Simeone ai colleghi del GDB. Attenzione poi da porre a tutti i cittadini in merito ai contenuti dell’autocertificazione 4 maggio sugli spostamenti: come spiegato ieri dal Sottosegretario al Viminale, i moduli ritirati potranno essere oggetto di verifiche anche ben dopo il primo controllo effettuato in strada: qui tutte le novità e l’approfondimento.