L’autocertificazione è stata uno dei temi più dibattuti durante la cabina di regia tra governo e scienziati. Il retroscena è stato svelato da Il Giornale, secondo cui era nutrito il fronte di chi voleva abolirla, ma a vincere è stato invece quello della conferma, almeno fino al 18 maggio. Quindi dal 4 maggio, giorno in cui comincia la Fase 2 dell’emergenza coronavirus in Italia, i cittadini dovranno continuare a giustificare i loro spostamenti. La conferma dell’autocertificazione si basa sul fattore psicologico. Il timore era che gli italiani percepissero l’allentamento delle misure come un ritorno alla normalità. «L’autocertificazione è fondamentale», ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza, a cui ha fatto poi eco il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. E il concetto è stato ribadito anche dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. «Se le autorità chiedono spiegazioni sugli spostamenti bisognerà dimostrare che lo spostamento è giustificato. Dal 4 al 18 maggio sarà una fase di lenta e graduale ripartenza, non si allenta nulla». Non ci resta che attendere il nuovo modello. (agg. di Silvana Palazzo)



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AUTOCERTIFICAZIONE PER ALTRE DUE SETTIMANE

Oltre ad attendere chiarimenti sull’interpretazione della parola “congiunti”, gli italiani aspettano la nuova autocertificazione. Il modulo attualmente a disposizione è destinato a cambiare. Non c’è ancora una data di “uscita”, ma quel che è chiaro è che servirà per motivare gli spostamenti dal 4 maggio, data di entrata in vigore del Dpcm del 26 aprile 2020. L’autocertificazione sarà usata per almeno altre due settimane. In attesa di divulgare il nuovo modulo, il Ministero dell’Interno ha comunicato che sono oltre 15 milioni i controlli che le Forze di polizia hanno effettuato fino ad oggi per garantire il rispetto delle misure di contenimento della diffusione Covid-19. Solo ieri ne sono state controllate 274.396. Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, sono state punite 5.604 persone, ne sono state denunciate 35 per falsa dichiarazione o attestazione e 7 per violazione dei divieti di allontanamento dall’abitazione perché positive al virus. (agg. di Silvana Palazzo)



AUTOCERTIFICAZIONE, ZAMPA “SI POTEVA SUPERARE”

L’autocertificazione sarà ancora indispensabile dopo il 4 maggio per gli spostamenti, ma non mancano le novità. È atteso infatti il nuovo modulo, visto che sono state aggiunte due motivazioni, come la visita ai congiunti e il ritorno al proprio domicilio o residenza. Secondo Sandra Zampa, sottosegretaria al ministero della Salute, poteva essere superato questo sistema. «Ho discusso per avere qualche apertura in più, per esempio sull’autocertificazione che è una complicazione in più e non ti fa percepire di aver conquistato in maniera totale quel pezzetto di libertà», ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano Campus. Zampa ha spiegato di aver avuto uno scambio nel merito col ministro della Salute Roberto Speranza. «Pensavo che l’aspetto dell’autocertificazione si potesse superare, ma non è stato così». In ogni caso l’allentamento di alcune misure rappresenta un primo passo avanti per Zampa. «C’è il ritorno all’attività motoria, la riapertura dei parchi, la possibilità di andare a trovare i parenti». (agg. di Silvana Palazzo)



AUTOCERTIFICAZIONE FASE 2, ATTESO NUOVO MODELLO

Non è solo il caso “congiunti” a creare confusione tra i cittadini. Sono molte le domande anche in merito all’autocertificazione da usare dal 4 maggio in poi. Pare sia destinata a cambiare, visto che sono state inserite nuove fattispecie per gli spostamenti durante la Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Al momento però non ci sono segnali dal Viminale. C’è però un caso in Friuli Venezia Giulia. L’ordinanza regionale e il Dpcm del 26 aprile 2020 hanno creato molti dubbi tra i cittadini. Per fare luce sull’ordinanza, secondo quanto riportato da TgR Friuli Venezia Giulia, c’è stato un incontro tra i prefetti e i vertici della regione. Lo stesso ente ha chiarito alcune questioni con delle Faq. E quella relativa all’autocertificazione è a dir poco curiosa. «Serve l’autocertificazione per uscire? Sì, perché rimarranno i controlli, ma non verrà richiesta», riporta TgR. Ma se non viene richiesta, allora perché serve? «I controlli accerteranno piuttosto eventuali assembramenti o chi non copre naso e bocca. Sempre per quello che riguarda le libertà». (agg. di Silvana Palazzo)

AUTOCERTIFICAZIONE FASE 2, COSA CAMBIA

L’autocertificazione resta lo strumento con il quale giustificare gli spostamenti anche nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. «È chiaro che nel momento in cui il regime degli spostamenti resta limitato, è difficile che si possa eliminare l’autocertificazione. Resterà finché ci saranno delle limitazioni», ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa. E ha spiegato che deve esserci un motivo per spostarsi dal 4 maggio al 18 maggio. Non potrete usare il modulo dell’autocertificazione per uscire dai confini della Regione, se non per comprovati motivi di salute, lavoro e necessità. Ma ci sono nuove fattispecie che comporteranno la pubblicazione di un nuovo modulo nelle prossime ore. In primis, sono concesse le visite ai congiunti, quindi familiari e parenti, ma solo all’interno della Regione in cui ci si trova. Inoltre, si può fare ritorno al proprio domicilio, abitazione o residenza, anche in una Regione diversa da quella in cui si è attualmente. Questa “concessione” è stata pensata per gli italiani rimasti bloccati durante il primo lockdown.

AUTOCERTIFICAZIONE FASE 2, NUOVO MODULO SPOSTAMENTI

Al momento il Ministero dell’Interno non ha ancora pubblicato il nuovo modulo di autocertificazione per gli spostamenti nella Fase 2. Siamo tutti in attesa della versione aggiornata con i nuovi motivi previsti dal Dpcm del 26 aprile, in primis quello delle visite ai congiunti. Sì alla visita ai parenti ma non per fare pranzi o cene numerosi. Non sono infatti ammesse le grandi riunioni di famiglia. Agli incontri con i parenti si dovrà indossare la mascherina, rispettare la distanza di sicurezza ed evitare assembramenti. Ma si dovranno giustificare eventualmente anche gli spostamenti per andare in chiesa per le celebrazioni funebri (fino a un massimo di 15 partecipanti), andare nei parchi, con contingentamento degli ingressi, fare attività sportiva, rispettando la distanza di sicurezza, andare al lavoro per i dipendenti del settore manifatturiero, edile e delle attività all’ingrosso ad essi correlati che hanno ricevuto il via libera dal governo. Per ora resta valido l’ultimo modulo aggiornato, scaricabile sul sito del Viminale al link che vi abbiamo riportato.