Prima giornata con tutta l’Italia alle prese con l’autocertificazione (CLICCA QUI PER NUOVO APPROFONDIMENTO) e la necessità di giustificare i proprio spostamenti, dichiarando autonomamente che ci si sta muovendo per indifferibili motivi di lavoro, salute o di sostentamento. E già le prime polemiche hanno fatto capolino dopo i primi controlli, alcuni hanno definito troppo blandi gli stessi soprattutto in grandi città come Roma, dove è stato possibile sostanzialmente girare senza vedere troppe auto fermate, anche se nella Capitale gli appelli hanno fatto breccia e si è vista pochissima gente in giro, fatta eccezione per il normale traffico lavorativo. Da segnalare a Ravenna un automobilista fermato con un’autocertificazione rivelatasi subito falsa, il quarantenne ha dichiarato di stare andando al lavoro ma è risultato positivo all’alcol test e senza occupazione dopo i successivi accertamenti. Sono risultati invece più capillari i controlli per chi si è trovato a muoversi non all’interno di una città ma da una provincia all’altra, anche se i primi bilanci sulle nuove zone rosse potranno essere stilati solo alla fine di questa prima settimana di lockdown. (agg. di Fabio Belli)



COME FUNZIONA E QUANDO SI USA?

L’Italia è un Paese in “lockdown”

, ovvero bloccato, ma non del tutto: è questa la sintesi del nuovo decreto firmato la scorsa notte da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e che estende la cosiddetta zona rossa a tutta Italia, dato che non si è arrivati ancora (per adesso…) a misure draconiane come in Cina ma secondo alcuni ci si sta avvicinando per gradi. È anche questo il motivo per cui il decreto e il modulo per l’autocertificazione degli spostamenti lungo la penisola, pubblicato in forma aggiornata e scaricabile in .pdf dal sito del Ministero degli Interni, ha suscitato qualche dubbio e necessita di piccoli chiarimenti non solo su come va compilato ma anche quando si usa. Innanzi tutto questa autodichiarazione serve ai cittadini per spostarsi per motivi di lavoro, di salute o per circostanze urgenti e di reale necessità. Nel nuovo documento diramato oggi 10 marzo lo spostamento è determinato dalle suddette tre situazioni più una quarta, ovvero il caso in cui si voglia rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza mentre è fatto divieto assoluto di spostamento per coloro che si trovano in quarantena o sono positivi al test per il Coronavirus. L’autocertificazione può essere usata sulle autostrade e le altre arterie in caso di controllo da parte della Polstrada, come pure nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti. Come spiegato, inoltre, il documento non deve essere necessariamente stampato dal cittadino ma può essere compilato seduta stante anche usando i modulo in dotazione alle forze dell’ordine, sgravando nel caso i più distratti o chi non ha potuto stamparlo. (agg. di R. G. Flore)



ECCO COME COMPILARLO

Dopo la firma dell’ultimo Decreto 9 marzo 2020 in cui si amplia la “zona protetta” a tutta Italia, il Ministero dell’Interno ha aggiornato e pubblicato il nuovo modulo di autocertificazione per gli spostamenti (CLICCA QUI PER SCARICARLO, link aggiornato al 17 marzo 2020) che a questo punto vale per l’intero territorio italiano: come ribadito ieri dal Premier Conte, tale modulo è indispensabile per ogni tipo di spostamento dai motivi lavoratori a quelli di salute e necessità (gli unici ad oggi permessi). L’unica parte che viene modificata è quella in cui ogni singolo utente certifica di essere a conoscenza di tutte le misure di contenimento del contagio da coronavirus come imposto «dal Decreto del Presidente del Consiglio del 9 marzo 2020 concernenti lo spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale nonché delle sanzioni previste dall’articolo 4, comma 1, del Dpcm dell’8 marzo 2020 in caso di inottemperanza». La compilazione dovrà avvenire davanti ad esplicita richiesta delle forze di autorità durante l’eventuale controllo effettuato su strade, stazioni e aeroporti; serve dunque avercelo dietro “non compilato” e poi compilarlo davanti alla richiesta pervenuta. (agg. di Niccolò Magnani)



“LE AZIENDE CONCEDANO FERIE”

Si fa un gran parlare in queste ore di autocertificazione, il modulo che ogni cittadino italiano dovrà produrre qualora venga fermato per un controllo in questi giorni di piena emergenza da Coronavirus. Come si legge nel testo del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicato questa mattina sulla Gazzetta Ufficiale, “bisogna evitare ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (non più indifferibili) o situazioni di necessità o per motivi di salute che vanno dimostrate (pena art 650 codice penale)”. Inoltre, come ha anche ricordato il premier Giuseppe Conte nel suo discorso di ieri sera, le aziende sono esortate ad applicare per i propri dipendenti la modalità di smart working: “Si raccomanda a datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione da parte dei dipendenti di periodi di congedo ordinario o ferie, ferma restando la modalità di lavoro agile disciplinata per tutto il territorio nazionale”. Ricordiamo che l’autocertificazione dovrà essere compilata sugli appositi moduli scaricabili online o forniti dalle forze dell’ordine e, se richiesta, dovrà essere mostrata anche nelle stazioni e negli aeroporti. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

AUTOCERTIFICAZIONE, MODULO SPOSTAMENTI: FONDAMENTALE PER MUOVERSI IN TUTT’ITALIA

L’Italia intera si ferma. Durante la conferenza stampa straordinaria dedicata all’emergenza Coronavirus, Giuseppe Conte ha annunciato in diretta: “non ci sarà una zona rossa, zona 1 o zona 2 della penisola, ci sarà Italia zona protetta, saranno da evitare su tutto il territorio della penisola gli spostamenti a meno che non ci siano comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità o motivi di salute”. Fondamentale per uscire dalla zona rossa è l’autocertificazione che, ogni singolo cittadino è tenuto a mostrare per poter superare i controlli. Durante la conferenza stampa Conte ha precisato come l’autocertificazione debba essere veritiera e non fittizia per non ricadere in una possibile problema legale. Una situazione davvero drastica, ma giusta questa messa in moto dal Governo chiamato ad affrontare un periodo buio e difficile per l’intero popolo italiano. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)

AUTOCERTIFICAZIONE: CORONAVIRUS, POLIZIA “RISPETTATE INDICAZIONI”

La Polizia di Stato con un tweet ribadisce la necessità dell’autocertificazione, da esibire ai controlli, per gli spostamenti nelle zone a maggior rischio, individuate nella Regione Lombardia e in altre 14 province tra Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Marche. In un comunicato ufficiale invece scrive: «Si raccomanda il rigoroso rispetto delle indicazioni fornite dalle autorità competenti e l’adozione di comportamenti responsabili. La collaborazione di tutti è fondamentale», scrive invece in un comunicato ufficiale. Anche Trenord interviene con una nota per i coloro che hanno necessità di spostarsi e fornisce anche il link per scaricare il modulo relativo all’autocertificazione da compilare. «Se viaggi in treno porta con te il modulo di autocertificazione, da compilare su richiesta delle Forze dell’Ordine, secondo quanto indicato dall’ultimo Decreto Ministeriale». (agg. di Silvana Palazzo)

AUTOCERTIFICAZIONE, CHI LA CONTROLLA

La direttiva del Viminale sul Coronavirus per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato” specifica le modalità di presentazione del modulo di autocertificazione per gli spostamenti. L’autodichiarazione «potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia», quindi potete anche non scaricarlo e stamparlo. I controlli «avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti». Ad esempio, la polizia stradale acquisirà l’autocertificazione durante i controlli sulla rete autostradale e la viabilità principale. Sulla viabilità ordinaria sono competenti l’Arma dei carabinieri e le polizie municipali. In treno le autocertificazioni saranno acquisite dalla Polfer. Negli aeroporti della zona rossa i passeggeri in partenza dovranno presentare la prescritta autocertificazione insieme al titolo di viaggio. (agg. di Silvana Palazzo)

AUTOCERTIFICAZIONE, QUANDO E COME FUNZIONA

I cittadini continuano a chiederselo sempre più insistentemente: quando serve l’autocertificazione per gli spostamenti? Dalla Direttiva del Viminale qualche info in più giunta ma è poi come sempre vedere come viene applicata che servirà a capire quando, come e perché utilizzare quel modulo scaricabile qui sotto. Per fare un esempio, questa mattina per entrare e uscire dalla Stazione Centrale di Milano occorreva avere il modulo firmato con le specifiche dei motivi degli spostamenti: l’autocertificazione è infatti necessaria anche nel caso in cui ci si sposti nelle aree indicate usando il treno. Come recita la Direttiva applicata da ieri, «La Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni – conclude il testo – Inoltre saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni». Insomma, non è una limitazione come nelle zone del Lodigiano degli scorsi giorni ma occorre essere in possesso del modulo per evitare “inutili” spostamenti: spesa, lavoro, farmacia, domicili (propri o delle proprie famiglie), tutto questo viene permesso ma controllato e “contingentato”. (agg. di Niccolò Magnani)

AUTOCERTIFICAZIONE, MODULO SCARICABILE: ECCO COME

Il ministero dell’Interno ha pubblicato sul suo sito ufficiale il modulo per l’autocertificazione che attesta le ragioni degli spostamenti dalle-nelle “aree a contenimento rafforzato” (clicca qui per scaricarlo), definita anche “zona di sicurezza”. Bisogna dimostrare, dunque, che ci si muove per motivi di lavoro o per gravi esigenze sanitarie o familiari. Per questo il Viminale ha predisposto un modulo che si può scaricare e va poi compilato ed esibito al momento del controllo. Chi però non può scaricarlo e stamparlo può copiare il testo e portare la dichiarazione con sé. Come specificato dal Corriere della Sera, se si viene fermati si può fare una dichiarazione che le forze dell’ordine trascriveranno ma su cui potranno fare verifiche anche successive. Spetta al cittadino dimostrare di aver detto la verità. In caso di riscontri negativi scatta la denuncia per inosservanza di un provvedimento dell’autorità che prevede lì’arresto fino a tre mesi e una denuncia per reati dolosi contro la salute pubblica. (agg. di Silvana Palazzo)

CORONAVIRUS, MODULO AUTOCERTIFICAZIONE PER SPOSTAMENTI

Dopo il Decreto Coronavirus è caos sugli spostamenti dalla e nella Regione Lombardia e così per le 14 province inserite nel documento. La direttiva del Viminale ribadisce che ogni spostamento deve essere motivato da «esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute». La novità è che le motivazioni vanno messe per iscritto, con un modulo di autocertificazione che va compilato e consegnato durante i controlli. Alcuni modelli sono già disponibili online. Ad esempio, la Regione Veneto ne ha pubblicati due, uno con cui motivare le esigenze lavorative, l’altro per spiegare i motivi di salute. La norma sull’autocertificazione di fatto consente alle persone di spostarsi dalle zone rosse sul territorio nazionale, ma creano perplessità alcuni punti generici. Li ha evidenziati la giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha espresso le sue perplessità in un post su Instagram su alcune sezioni da compilare.

CORONAVIRUS, AUTOCERTIFICAZIONE: LE PERPLESSITÀ

«Non conta il domicilio ma dove risiedi e dove hai un’abitazione, genericamente», ha scritto Selvaggia Lucarelli. E questo vuol dire che se si ha residenza alla seconda casa al mare o quella in montagna, ad esempio, ci si può recare lì, anche se non ci si vive abitualmente. C’è poi una voce che apre a tante interpretazioni e per questo crea un po’ di confusione tra chi deve usufruire di questo modulo di autocertificazione per spostarsi: «Che vuol dire “situazione di necessità”?». In una parte del modulo, che si trova anche sul sito del Comune di Ostiglia, c’è infatti questa sezione con le voci tra cui scegliere: «Che il viaggio è determinato da: – comprovate esigenze lavorative; – situazioni di necessità; – motivi di salute; – rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Allora Selvaggia Lucarelli evidenzia: «Se si devono prendere delle misure devono essere serie. E queste non lo sono». D’altra parte, seppur generico, questo modulo è soggetto a dei controlli. Sono infatti previste sanzioni per le le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci.