Dopo l’approvazione del maxi provvedimento sul clima che prevede la dismissione dal mercato delle auto a combustione entro il 2035, con l’unica eccezione delle auto di lusso per causa del cosiddetto “emendamento Ferrari”.

Automotive: un settore da 350 miliardi di fatturato

Le aziende automotive occupano tra 270 e 280 mila lavoratori e producono 50 miliardi di fatturato diretto. Complessivamente oltre 1,2 milioni di persone sono implicate nel settore anche indirettamente con un fatturato complessivo diretto e indiretto di 350 miliardi. Lo ha spiegato il viceministro allo sviluppo economico Gilberto Pichetto che è intervenuto al convegno trasformazione e sostenibilità, le sfide e le opportunità per la filiera automotive organizzato a Milano dalla revisione in Corporate e investiment banking di Intesa San Paolo.



L’industria italiana si concentra sulla fornitura di componenti che servono anche a industrie automobilistiche estere come quella tedesca. Grazie al maxi provvedimento varato dall’Unione Europea in Italia esistono già ad oggi 70-80.000 posti a rischio per la produzione di queste componenti.

Automotive: l’Italia chiede motori a carburante sintetico

Paradossalmente nel 2021, a causa della scarsità della componentistica come i chip, i costruttori hanno guadagnato più dei fornitori e si prevede tuttavia una crescita del 19% entro il 2025 per la produzione di autoveicoli a carburante. Cosa significa tutto questo? Che la sfida, secondo gli italiani è investire in carburanti sintetici che rispettino le emissioni zero. Ma c’è chi invece è restio a investire in tecnologia che non siano state realmente testate e quindi la partita è ancora aperta, con la possibilità di avere alcune decine di migliaia di posizioni lavorative a rischio.



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