‘ALL-IN’ DI CALDEROLI SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: “PARLERÒ CON PD E M5S”
Detto in campagna elettorale, annunciato appena nominato Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie e ora ribadito in tutte le salse anche nell’ultima lunga intervista a “Libero Quotidiano”: Roberto Calderoli punta dritto sul tema decisivo dell’Autonomia differenziata, ovvero il riconoscimento da parte dello Stato di una peculiare specificità di un territorio, «mediante l’attribuzione in via esclusiva alla regione a statuto ordinario, di una potestà legislativa per le materie di legislazione concorrente e/o per tre di quelle di competenza esclusiva dello Stato». Secondo il Ministro leghista, l’impegno del Governo Meloni con Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna – le prime ad aver avviato l’iter ormai 4 anni fa – fa il paio con la promessa del Ponte sullo Stretto lanciata verso le speranzose Sicilia e Calabria: «Sono partito col turbo. Parliamo di una modifica costituzionale del 2001 fatta dal centrosinistra e disattesa per quasi 22 anni. Io mi sono messo in testa di attuarla…», spiega Calderoli al collega Fabio Rubini su “Libero”.
Il progetto del Governo è chiaro e vede Calderoli impegnato “a tempo pieno” sul fronte Autonomia: «ho già trasmesso alla conferenza delle Regioni il testo che vorrei portare in Consiglio dei Ministri, che è assolutamente modificabile. Dopo che me lo avranno restituito, farò lo stesso con Comuni e Province. Voglio coinvolgere tutti i livelli. Solo così si arriverà a una soluzione condivisa e attuabile. In contemporanea, già questa settimana, incontrerò tutti i partiti». Calderoli conferma di voler parlare con Letta e Conte, ma in realtà intende fare così con tutti: «la materia è complicatissima e io sono pragmatico: devo prendere una riforma fatta dal centrosinistra e attuarla con un governo di centrodestra. Allora tutti devono capire che questo provvedimento non è una bandiera politica, ma un’azione che va nell’interesse di tutto il Paese».
CALDEROLI CONTESTA PUGLIA E CAMPANIA: “SCELTA IDEOLOGICA IL LORO CONTRASTO ALL’AUTONOMIA”
Il dibattito sull’Autonomia dunque per Calderoli non rappresenta da subito lo “spettro” evocato dalle opposizioni di una Lega orienta verso il federalismo fiscale tout court, come ai tempi di Bossi: «Bisogna stare attenti a non confondersi: un conto è parlare di federalismo fiscale, un altro è di dare ulteriori materie di competenza alle regioni. Si deve andare per passi, senza trovare soluzioni superficiali». Il primo step, spiega ancora il Ministro per gli Affari Regionali, è quello di affidarsi alla spesa storica per ogni singola materia che verrà devoluta: solo a quel punto, «bisognerà fissare i Livelli essenziali di prestazione, che non sono stati decisi in 22 anni, non è che io posso farlo in 15 giorni… Una volta che i Lep saranno decisi allora si potrà passare dalla spesa storica a una redistribuzione più puntuale delle risorse». In questo senso, con scelte bipartisan tanto le “destre” Lombardia-Veneto-Liguria, quanto le “sinistre” Toscana ed Emilia intendono perseguire l’obiettivo dell’Autonomia differenziata il prima possibile: addirittura Calderoli ammette, «la Toscana con Giani che è quello che ha meglio interpretato il dettato costituzionale. Ha individuato due materie che nella sua regione possono fare la differenza e su quelle ha chiesto un percorso di maggiore autonomia. E ce ne sono tante altre che stanno facendo questa strada».
Di contro però, alcune Regioni ancora frenano, su tutte la Campania di Vincenzo De Luca (Pd) e la Puglia di Michele Emiliano (giunta Pd-M5s): qui Calderolli si fa netto, «ci sono anche Puglia e Campania che contrastano il percorso dell’autonomia, ma la loro, mi sento dire, è una posizione puramente ideologica. Toccherà ai due governatori, una volta che i cittadini toccheranno con mano i benefici di questo processo, spiegare perché non l’hanno voluto attuare». A giorni, conclude il Ministro Calderoli, verrà calendarizzato l’incontro con tutti i governatori per poter dire loro «che io metterò a disposizione il ministero e le mie competenze per trovare le soluzioni giuste per ognuno. Ad esempio ho già dato mandato ai tecnici di fare uno studio sulle maggiori risorse che una regione potrebbe ricavare in base alle singole materie concorrenti. Credo sia una cosa che vada a vantaggio di tutti». Dalle opposizioni, si alza critica la voce di Mara Carfagna, deputata di Azione (ex Ministra del Sud in quota Forza Italia): «Preoccupano le parole del ministro Calderoli, che conferma l’intenzione di procedere con l’autonomia differenziata rinviando a un secondo momento la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) che lo Stato deve finanziare ovunque». Citando le parole del Ministro sul rinvio nella definizione dei Lep, Carfagna aggiunge «il precedente governo ha dimostrato il contrario definendo e finanziando in pochi mesi i Lep su asili nido, assistenti sociali, trasporto scolastico degli alunni con disabilità. Il governo metta nel conto un’opposizione durissima se procederà sulla strada indicata da Calderoli, che con il principio della spesa storica rischia di spezzare l’Italia a metà e di condannare il Sud a un eterno sottosviluppo, in totale contraddizione con il vantato patriottismo della destra».