VIA LIBERA DA CONFERENZA STATO-REGIONI PER L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA: 4 NO DAL CENTROSINISTRA
La Conferenza unificata Stato-Region ha approvato a maggioranza il progetto di legge per l’Autonomia differenziata presentato dal Ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli: 4 i voti contrari delle rispettive Regioni a guida Centrosinistra. Si sono schierati contro il ddl Autonomia i Presidenti Bonaccini (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Giani (Toscana) ed Emiliano (Puglia). Disco verde invece da tutti gli altri Governatori di area Centrodestra: «oggi finalmente è partito il percorso sull’Autonomia che ci porterà alla possibilità di migliorare il funzionamento del nostro Stato, a valorizzare le tante diversità che esistono nel nostro Paese e a rendere risposte più efficienti ai bisogni dei territori e dei cittadini. Sono dispiaciuto che ci sia stata una contrapposizione con le Regioni del centrosinistra che, con motivazioni risibili, hanno preferito votare contro», ha spiegato in una nota il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana al termine della Conferenza Stato-Regioni. «Alcune regioni si sono differenziate dalla maggioranza, mi auguro che con il prosieguo del processo che vedrà l’attuazione dell’autonomia differenziata si possa trovare una ricomposizione con le regioni che oggi hanno espresso parere contrario», ha commentato invece il Presidente della Conferenza nonché Governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga.
L’appena rieletto Governatore leghista in Lombardia ha poi ripercorso le tappe della riforma sull’Autonomia dal 2001 fino ad oggi: «nel 2017 ci furono i due referendum di Lombardia e Veneto in cui i cittadini delle due Regioni si espressero in modo favorevole alla possibilità di chiedere l’applicazione della Costituzione in campo di Autonomia differenziata. Il compianto presidente Roberto Maroni raggiunse un’intesa per poter dare il via a questo processo. Un percorso che, al di là della parentesi con l’impegno del ministro Erika Stefani, venne disattesa dai successivi Governi di centrosinistra». In sintesi, chiosa Fontana, oggi con l’approvazione del progetto di legge Calderoli «si è fatto un importante passo avanti e confidiamo che si possa arrivare presto ad una conclusione positiva». Per il collega del Veneto Luca Zaia, la soddisfazione è notevole: «Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L’autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell’amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l’equa divisione del malessere, l’autonomia è l’equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini; senza lasciare indietro nessuno». Barricate invece dal Centrosinistra, in particolare dal Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano, contro il progetto di Autonomia differenziata: «Abbiamo l’impressione della continua accelerazione su un processo del quale non si conosce l’esito – ha sottolineato il Governatore Pd – Si rischia di avere a breve un Paese nel quale un’impresa, una famiglia, un cittadino, muovendosi sul territorio nazionale rischia di avere come interlocutore, per materie importantissime, a volte lo Stato e a volte le Regioni, sia dal punto di vista legislativo, che amministrativo. Si rischia di stritolare tutti i comuni italiani sotto il peso di regioni che diventeranno onnipotenti. E questo non corrisponde al disegno del legislatore costituzionale e neanche a un criterio di buona amministrazione. Per queste ragioni, la Puglia, a tutela dei comuni e a tutela dell’unità nazionale, ha chiesto il ritiro del ddl Calderoli».
AUTONOMIA DIFFERENZIATA, OGGI CONVOCATA LA CONFERENZA STATO-REGIONI
È convocata per oggi 2 marzo alle ore 15 la Conferenza Stato-Regioni unificata dopo lo slittamento della scorsa settimana: tra i vari punti all’ordine del giorno, molto atteso il voto-parere sul Ddl Autonomia differenziata del Ministro Roberto Calderoli, specie dopo la richiesta di rinvio da parte del Presidente dell’Anci (che ha chiesto tempo per valutare bene il testo). Sull’ordine del giorno diffuso negli scorsi giorni, la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome ravvisa «Parere, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul disegno di legge recante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. (DAGL – AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE – ECONOMIA E FINANZE)».
Lo scontro con sindacati e opposizioni negli scorsi giorni e le varie interlocuzioni anche con i Presidenti di Regioni del Sud-Italia, il Ministro Calderoli continua nell’opera di rassicurazione in merito alle conseguenze di un riforma – quella sull’Autonomia differenziata – che non avrà ripercussioni nefaste sull’unità del Paese, ma anzi darà pieno seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione datata anno 2001. «Finalmente basta centralismo che aveva impedito l’Autonomia differenziata prevista dalla riforma del Titolo V della Costituzione», ha spiegato il Ministro, oggi al centro delle discussioni con i Presidenti delle Regioni, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi lo scorso 2 febbraio dopo l’approvazione del Ddl Autonomia differenziata in CdM, «Sussidiarietà abbiamo provato a renderla centrale in questa riforma sull’Autonomia differenziata […] «L’esistenza di cittadini di Serie A e B è una realtà, in cui la sperequazione non riguarda solo le differenze tra Nord e Sud, ma anche tra diversi territori: un problema che va risolto e che non può essere attribuito all’ Autonomia differenziata, ma è frutto di una gestione centralista».
FONTANA E ZAIA, L’APPELLO ALLA CONFERENZA STATO-REGIONI SULL’AUTONOMIA
Arrivando a Roma per la Conferenza Stato-Regioni, il Governatore del Veneto Luca Zaia ha salutato positivamente il voto di oggi sul ddl Autonomia differenziata: «Il lavoro sul disegno di legge sull’autonomia procede bene, il tutto nel rispetto della Costituzione. Questo processo, se fatto bene, tutelerá tutti i cittadini». Con una lettera al “Sole 24 ore” il Presidente di Regione Lombardia, appena rieletto, Attilio Fontana spiega nel dettaglio le richieste che le Regioni pongono sul piatto con la nuova riforma dell’Autonomia differenziata. «Si tratta di un’ottima occasione per esprimere alcune riflessioni su un tema che molto spesso non viene approfondito come invece meriterebbe. La Lombardia è una delle Regioni italiane che per prima ha evidenziato le grandi opportunità che questa riforma potrebbe offrire all’intero Paese», scrive il Governatore leghista.
Con il referendum del 2017 Lombardia e Veneto, i cittadini in stragrande maggioranza (95%) hanno espresso parere favorevole al tema centrale: «intraprendere iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di Autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione». Quello che Fontana continua a ribadire in questi mesi è che la Lombardia non intende creare una “difformità” rispetto ad altre Regioni d’Italia, ma l’esatto contrario: «Quella che vogliamo realizzare si muove nel solco della Costituzione e permetterà alle amministrazioni locali di gestire le proprie risorse meglio e con maggiore responsabilità. Una maggiore autonomia consentirà ai cittadini di individuare con più chiarezza la responsabilità delle scelte e di conseguenza esercitare con più forza il proprio giudizio con il voto». L’Autonomia differenziata che intende la Lombardia di Fontana intende salvaguardare l’unità nazionale, «e non dividere l’Italia, come sostiene erroneamente chi si oppone alla riforma». Non si lascia indietro nessuno ma anzi si stimola l’adozione di «politiche mirate alla crescita economica e allo sviluppo, adatte alle specifiche esigenze delle varie comunità locali». A titolo di esempio, Fontana sul “Sole 24” anticipa alcune delle azioni oggi da discutere in Conferenza Stato-Regioni: «contratti dei medici nelle zone della Lombardia dove c’è maggior richiesta, ovviando a un problema serio che le comunità locali stanno affrontando. E ancora: ad aumentare la qualità dei trasporti, ad innalzare i livelli di welfare e perché no, laddove possibile, anche a diminuire le tasse. Non chiediamo maggiori risorse e sentiamo anche noi l’esigenza di definire i Livelli essenziali delle prestazioni per tutti i cittadini italiani». La richiesta finale è molto semplice: «Chiediamo però con forza di poter gestire in autonomia le risorse che già oggi lo Stato spende in Lombardia per le funzioni che saranno man mano trasferite, come previsto dalla Costituzione».