«Aspettiamo il confronto con il ministro Francesco Boccia. Ma sulle autonomie regionali bisogna ripartire da dove si era arrivati. E la Lombardia è pronta ad assumere le competenze su scuola e sanità», ha concluso così il suo intervento da Cernobbio il Presidente Attilio Fontana dopo aver creato non pochi dissidi con altri Governatori, in special modo il responsabile della Campania, Vincenzo De Luca «Regionalizzazione della scuola e della sanità? Non si farà mai. Sono comunque convinto che ci siano tutte le possibilità per trovare un’intesa ragionevole». Meno ottimista ancora il Governatore della Liguria Giovanni Toti, «mi auguro che questo governo sappia riprendere in mano il dossier autonomia, ma le condizioni politiche non mi pare siano modificate. Credo che di autonomia se ne sia parlato fin troppo, oggi questo paese ha bisogno di una profonda revisione del suo assetto, non come la finta abolizione delle province». Il neo-Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, commentando gli interventi da Cernobbio ha fatto sapere «A tutti i presidenti delle Regioni ricordo che la casa comune delle Regioni è il ministero ed è a loro disposizione. E la Conferenza Stato-Regioni vorrei lavorasse molto meno sulle leggi da impugnare. Voglio rassicurare Fontana: andrò da lui, da Toti, Zaia, Bonaccini. Dobbiamo improntare il rapporto su una collaborazione senza verità inconfutabili, non reagirò a nessuna provocazione, avrò un approccio gandhiano. Consiglio di non dire ‘o si fa come dico io o io vado avanti lo stesso’; rispettiamoci e ascoltiamoci».
LOMBARDIA “CONTRO” IL CONTE-BIS
Da Cernobbio risuona la “carica” delle Regioni del Nord che chiedono al nuovo Governo di non abbandonare il progetto di Autonomia Differenziata pur ritrovandosi di fronte l’esecutivo Pd-M5s sulla carta tra i meno convinti dalla proposta di Lombardia, Veneto e anche Emilia Romagna (dove pure il Presidente Bonaccini è espressione del Partito Democratico). «Se alla Lombardia non sarà concessa la competenza sulla scuola, la Regione è pronta a varare una sua legge regionale», ha spiegato poco fa il Governatore della Lombardia, Attilio Fontana sottolineando poi come non ottenere l’autonomia su scuola e Sanità «è una cosa che la Lombardia non può accettare, noi quest’anno abbiamo quasi 14mila cattedre vuote e vorremmo dare il nostro contributo per fare in modo che dall’anno venturo i nostri ragazzi non abbiano queste difficoltà». Fontana si muove sulla scia della Carta Costituzionale che, secondo quanto riferito sempre dal Governatore lombardo dal Forum di Cernobbio «La scuola credo non potrebbero non considerarla tenuto conto che c’è una sentenza della Corte Costituzionale che già dichiara che le Regioni possono organizzare una parte di questa materia. Se dovessero dire di no faremo una legge nel rispetto di quella sentenza della corte costituzionale».
AUTONOMIA, FONTANA CONTRO IL GOVERNO “DIMENTICA IL NORD”
Il leit motif è lo stesso riferito pochi giorni fa dallo stesso Fontana e dal Governatore del Veneto Luca Zaia: «Sto ancora aspettando che il presidente Conte onori il suo impegno…». Le intese sull’Autonomia differenziata sono ancora ferme al Ministero degli Affari Regionali dove l’ex Ministra Stefani non è riuscita a smuovere le resistenze interne del Movimento 5 Stelle durante il Governo gialloverde: ora al suo posto c’è Francesco Boccia, anima più di sinistra del Pd, che in merito alle dichiarazioni di Fontana dal Cernobbio ha subito commentato «la Costituzione è il nostro faro. Sulla scuola serve un buon punto d’incontro». Parlando con gli altri Governatori a Cernobbio – Stefano Bonaccini, Emilia Romagna; Giovanni Toti, Liguria; Vincenzo De Luca, Campania – il n.1 della Lombardia ha provato a rilanciare il piano di Autonomia tanto sulla scuola quanto sulla sanità, i due punti delicato toccati dal discorso di Fontana: «La sanità – ha concluso il Governatore – è uno degli ambiti in cui notiamo le maggiori difficoltà a proseguire. Sulla scuola non mi accontenterei del modello emiliano. Loro vogliono solo la formazione, ma dato che noi quest’anno abbiamo quasi 14mila cattedre vuote vorremmo dare il nostro contributo per fare in modo che dall’anno venturo i nostri ragazzi non abbiano queste difficoltà. Ho sentito il ministro Boccia dire che vuole incontrare i tre governatori quindi aspettiamo la convocazione».