L’INDIGNAZIONE DI FONTANA SUGLI “INTOPPI” CONTRO LA LEGGE AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Entrando questa mattina alla XXIV Edizione di Italia Direzione Nord il Governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana qualche ulteriore “sassolino” se l’è tolto dopo che da giorni le polemiche contro la legge sull’Autonomia differenziata aumentano a vista d’occhio per via della sentenza della Corte Costituzionale della scorsa settimana. Per il Presidente leghista, in dialogo oggi all’evento promosso della Fondazione Stelline con i colleghi di Piemonte e Puglia (Alberto Cirio-FI, Michele Emiliano-PD), le critiche alla legge Calderoli sono oltre che ingiuste anche profondamente fallaci.



In primo luogo, occorre attendere il testo effettivo con tutte le motivazioni della Consulta per capire cosa venga richiesto di modifiche sull’Autonomia: è stata definita costituzionale, il che è un buon punto avanti per il Centrodestra e in particolare per la Lega che ha lanciato la riforma fin da prima delle Elezioni Politiche 2022. Ma al contempo, le osservazioni con le modifiche da apportare per migliorare il testo e renderlo pienamente costituzionale (specie sul fronte materie e LEP) hanno prestato il fianco alle critiche sollevate da sinistra e da parte del Centrodestra, di area Forza Italia. Da qui la presa di posizione molto netta del Governatore Fontana che ai colleghi Presidenti di Regione non le manda a dire: «a Emiliano e Cirio dirò che sono indignato perché sull’Autonomia si sono raccontate tante bugie e che sono indignato per il fatto che si sia cercato di modificare l’opinione della nostra gente».



LA LOMBARDIA, LA “LOCOMOTIVA” E LA NECESSITÀ DI PIÙ AUTONOMIA: PARLA IL GOVERNATORE ATTILIO FONTANA

A non convincere per nulla le polemiche sollevate contro l’Autonomia differenziata, secondo Fontana, vi è il fatto che per un particolare interesse politico (di affossare il Governo Meloni, ndr) «si sta cercando di contrastare una riforma che favorisce non la Lombardia ma tutto il Paese». Ma le bordate contro Pd, M5s e sindacati – oltre alle 5 Regioni amministrate dal “campo largo” che hanno fatto appello contro l’Autonomia alla Consulta – non si limitano nella posizione del Governatore lombardo, il quale prima di entrare a “Italia Direzione Nord” risponde a tono anche a Forza Italia. «Sono indignato anche con loro se la pensano così», sentenzia Attilio Fontana riconoscendo che davanti alla sentenza della Consulta, «seguiranno nuove indicazioni, ma finché non si legge la sentenza sono solo supposizioni».



Le modifiche operative al momento non dovrebbero “minare” la chiave della riforma sull’Autonomia differenziata, ma occorre ricordare – come ha spiegato Fontana durante gli Stati Generali della Lega con Calderoli e Salvini a Milano – «non bisogna dimenticare che il Nord è la parte più produttiva e operativa». Se ai bastoni nelle ruote dell’Autonomia si aggiungono al contempo politiche fiscali non “virtuose” a livello nazionale, ecco che risulta chiaro «che è un problema che si ripercuote soprattutto su tutto il Paese». Come del resto aveva già spiegato in risposta all’ultimo aggiornamento di Bankitalia sull’andamento dell’economia lombarda, il Governatore Fontana si era detto tutt’altro che contrario al considerare la Lombardia come non più la “locomotiva d’Italia”: per potere rimanere ai livelli “top” occorre avere più Autonomia, volano per la Lombardia come per il resto del Paese desideroso di crescere, conclude il Presidente leghista. Come ha poi ricordato di recente anche il Ministro dell’Economia Giorgetti, citando dati Ue, se la Regione Lombardia fosse uno Stato europeo, «sarebbe al decimo posto per PIL».