Per il Ministro del Lavoro nonché leader M5s Luigi Di Maio la legge sull’Autonomia differenziata «la chiedono i cittadini di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ed è giusto che si faccia»: nel post su Facebook il vicepremier, dopo l’accordo saltato ieri durante il Vertice di Governo a Palazzo Chigi, prova a rasserenare gli animi con la Lega e spiega «Sarà un’autonomia equilibrata, fatta bene, che gioverà veramente a Regioni e Comuni. Il MoVimento lavora così, per tutto il Paese. Non penso che qualcuno voglia tornare ai tempi della secessione della Padania e non ho motivo di dubitare che sapremo trovare insieme la migliore soluzione” ma “alcune posizioni più estreme mi preoccupano». A non essere per nulla soddisfatto di come sia concluso il Vertice è il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, di ritorno da Losanna dopo il successo della candidatura alle Olimpiadi 2026 di Milano e Cortina: «Scontro su autonomia? Meglio dire le cose come stanno, quelle che vengono utilizzate sono affermazioni prive di consistenza. Si dica ‘non vogliamo trasferire l’autonomia’ e lo si dica ai 5 milioni di persone che hanno chiesto di averla. Meglio essere onesti che continuare a usare formule quantomeno equivoche. Nella vita bisogna avere il coraggio di assumersi delle responsabilità, se una cosa non la vuoi fare lo devi dire, inutile prendere in giro la gente. Se il tentativo è quello di fare una riforma che sia una non-riforma io non la sottoscriverò mai. Di fronte a richiesta molto precisa che arriva dalla gente io pretendo arrogantemente che mi si dia una risposta», ha spiegato il Governatore durante la conferenza stampa di presentazione di “Smart Energy Area”. (agg. di Niccolò Magnani)
ROMEO (LEGA): “ALLA FINE SI FARÀ”
Il braccio di ferro continua, la lotta intestina tra Lega e M5s prevederà per il prossimo 3 luglio un nuovo capitolo della lunghissima discussione sul tema dell’Autonomia: lo stallo e le barricate del M5s contro il testo leghista potrebbero pesare e non poco sul Consiglio dei Ministri previsto per oggi. Il nord preme, le Regioni governate dalla Lega (ma non solo, anche l’Emilia Romagna attende con ansia) pure e il Governo non riesce a trovare la quadra: a rischio così anche gli altri temi sul piatto del Cdm, dalle Autostrade fino alla Flat Tax per concludersi con la “quadra” per evitare la procedura d’infrazione. Per il capogruppo Lega al Senato, Massimiliano Romeo, alla fine comunque un accordo si troverà: intervenuto a Omnibus stamattina ha rilanciato «se ne parla da 30 anni e tutte le volte che bisognava concludere, qualsiasi tipo di Governo ha trovato delle notevoli difficoltà: c’è questo pensiero di questa contrapposizione nord vs sud, ma l’autonomia non fa male al sud e non dividerà il distacco in Italia!». Sempre per Romeo, «non è un’operazione semplice, specie per diverse opposizioni dai burocrati. C’è distanza tra Lega e M5s ma l’autonomia delle regioni è essenziale, ancora qualche ostacolo burocratica ma si farà grazie alla testa dura di Salvini, si supera tutto anche se ieri sera sembrava il momento buono». (agg. di Niccolò Magnani)
SALTA L’ACCORDO, TESTO NON ANDRÀ IN CDM
Autonomia, il testo non approderà domani in Consiglio dei Ministri: nulla di fatto nel corso del vertice di tre ore a Palazzo Chigi, braccio di ferro tra Lega e Movimento 5 Stelle. Come riportano i colleghi de Il Messaggero, il premier Giuseppe Conte e i due vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, si riaggiorneranno in una nuova riunione sul tema in programma mercoledì 3 luglio 2019. Salvini ed il Carroccio non nascondono un certo risentimento: «Nemmeno un centesimo in meno alle regioni del Sud ma meno burocrazia, più efficienza. Dobbiamo superare la resistenza di qualche burocrate di Stato», fanno sapere fonti leghiste. Fumata nera, dunque, nel corso del summit al quale hanno preso parte anche la ministra per gli affari regionali Erika Stefani, il viceministro all’economia Massimo Garavaglia, il ministro per i rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro e il sottosegretario agli affari regionali, Stefano Buffagni.
AUTONOMIA, BRACCIO DI FERRO LEGA-M5S
Matteo Salvini ha lasciato la riunione prima della fine, un clima di alta tensione che ha avuto come conseguenza il rinvio dell’autonomia a data da destinarsi, a differenza di quanto preventivato nelle scorse ore (autonomia in Cdm il 26 giugno, ndr). Intervenuto a Cartabianca, il ministro dell’Interno ha spiegato: «C’è ancora qualche discussione a livello di qualche burocrazia ministeriale: a Roma è piena di burocrati che piuttosto di cedere una matita o un pennarello dicono solo no. Lavori in corso». «Bisogna fare le cose per bene, noi siamo pronti» ha sottolineato il segretario federale della Lega, evidenzia Adnkronos: il Movimento 5 Stelle continua a fare muro, per il momento il pressing della Lega non sfonda la resistenza grillina. Dopo il tema della revoca della concessione ad Autostrade, un altro nodo da sciogliere: clima rovente nell’esecutivo gialloverde…