Gli animali domestici potrebbero essere sottoposti a editing genetico in seguito a una nuova legge del governo. È l’allarme lanciato dalla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), secondo cui la legge relative alla genetica per gli allevamenti di precisione si applica a tutti gli animali vertebrati, dunque non soltanto a quelli d’allevamento. Come conseguenza, cani e gatti potrebbero essere modificati geneticamente per includere caratteristiche estreme.



Secondo quanto analizza il Guardian, la nuova legge inglese aprirà le porte alla creazione e la commercializzazione di piante e animali vertebrati con genomi modificati, con l’intento di consentire agli agricoltori di coltivare colture resistenti alla siccità e alle malattie, ridurre l’uso di fertilizzanti e pesticidi, e scongiurare il rischio che animali protetti possano contrarre malattie dannose.



Le associazioni animaliste temono però conseguenze catastrofiche dell’editing genetico per il benessere degli animali. David Bowles, responsabile delle campagne e degli affari pubblici della RSPCA, ha sottolineato al Guardian che l’associazione aveva cercato di convincere il governo a includere un’esenzione per gli animali domestici, come cani e gatti ma è stata “tristemente ignorata“.

Editing genetico su cani e gatti, UK choc: “è stato aperto il vaso di Pandora”

La Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals ha spiegato che l’editing genetico di un animale comporta procedure che potrebbero provocare “dolore, sofferenza, angoscia e danni duraturi“. L’editing genico era in precedenza soggetto alle rigide regole imposte agli organismi geneticamente modificati (OGM).



Secondo questa nuova legge, però, animali e alimenti sottoposti a editing genetico non saranno classificati in Inghilterra come OGM e non dovranno essere etichettati come tali. Per Bowles, il timore più grande riguarda “le continue richieste di cani e gatti con caratteristiche conformazionali dannose e l’incessante pressione sugli animali sportivi”, poiché “non c’è stata alcuna consultazione pubblica sull’editing genetico di animali non da allevamento“, come appunto i cani e i gatti domestici.

Interpellato dal Guardian, Bowles ha proseguito dichiarando che “permettendo l’inclusione di tutti gli animali vertebrati, il governo britannico sta aprendo il vaso di Pandora di ciò che potrebbe essere consentito in futuro“. Per il momento, il governo ha rilasciato un comunicato stampa in cui precisa che “stiamo adottando un approccio graduale, consentendo l’uso di tecnologie di riproduzione di precisione con le piante, che saranno seguite successivamente dagli animali”. Ma nessuna risposta è ancora arrivata alle precise preoccupazioni sollevate dalla RSPCA.