Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta avanzata diversi giorni fa dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini di mettere in pieni una nuova società per azioni statale, la Autostrade di Stato, che incorporerà al suo interno alcuni dei tratti autostradali gestiti da concessionarie di Anas. Un primo passaggio che aprirà le porte ad una più ampia revisione del sistema autostradale italiano, in particolare per quanto riguarda il meccanismo delle concessioni e, soprattutto, dei pedaggi e degli interventi di manutenzione e ammodernamento.



Ad annunciare le nuove Autostrade di Stato volute dal ministro Matteo Salvini, è una nota emanata da Palazzo Chigi, nella quale si precisa che si tratterà di “una società tutta pubblica che avrà il compito di gestire le autostrade statali a pedaggio“. Assumerà la gestione “delle autostrade statali in regime di concessione mediante affidamenti in house” e conta di inglobare al suo interno più di 400 km di tratti attualmente gestiti da diverse concessionarie. In particolare, Autostrade di Stato prenderà il posto di Anas Internazional Enterprise, della Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus, di Concessioni Autostradali Venete e della Società Italiana Traforo Monte Bianco. Differentemente ad Anas rimarranno tutti i tratti autostradali che non prevedono pedaggi, pari a circa 1.300 km complessivi tra autostrade e raccordi.



Edoardo Rixi: “Dopo Autostrade di Stato rivoluzioneremo pedaggi e concessioni”

Come si anticipava, però, la nascita di Autostrade di Stato è solamente il primo passaggio di un piano più ampio che mirerà a rivoluzionarie il sistema autostradale italiano. Lo anticipa lo stesso Matteo Salvini, che si dice al lavoro sulla “revisione del sistema delle concessioni” che verrà fatto “entro il 2024”, sottolineando che l’obiettivo “finale è garantire le manutenzioni necessarie senza gravare sull’aumento dei pedaggi e sulle tasche dei cittadini”. Secondo il ministro, infatti, le concessionarie di Anas fanno “legittimamente utili miliardari” che grazie ad Autostrade di Stato saranno “reinvestiti a vantaggio dei cittadini”.



Sulla rivoluzione del sistema delle concessioni, invece, si è espresso il suo vice, Edoardo Rixi, che al Messaggero ha confermato che il tutto verrà messo in campo “entro fine anno”, contribuendo anche “alle indicazioni europee sulle milestone Pnrr. Nei prossimi anni”, ha spiegato, “le nostre autostrade avranno necessità di investimenti per oltre 40 miliardi, oggi irrealizzabili con le attuali regole che scaricano l’intero valore delle opere sui pedaggi autostradali”. Concretamente, dopo che Autostrade di Stato subentrerà alle concessionarie, promette Rixi, i pedaggi verranno armonizzati, oltre che differenziati in base all’orario “per efficientare l’utilizzo delle arterie”, con il più grande obbiettivo “dell’ammodernamento della rete”.