Da Milano a Genova in 4 ore e mezza di media: i viaggi da incubo sulle autostrade della Liguria sono ormai “pane quotidiano” da inizio luglio, con lo scontro Aspi-Governo che finora non ha aiuta ad una rapida soluzione dei tantissimi cantieri spuntati post-lockdownd per controlli e manutenzioni su gallerie e ponti gestire da Autostrade per l’Italia. Accade così che davanti all’ennesimo intervento critico contro la gestione Aspi per l’insostenibile lunghezza media di un viaggio da e per la Liguria – sul Corriere della Sera a firma Beppe Severgnini – interviene in prima battuta il nuovo amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (cambiato dopo le indagini sul crollo del Ponte Morandi, ndr) per rispondere personalmente alle tantissime critiche piovute addosso al concessionario delle strade liguri. «In Liguria, subito dopo il crollo della galleria Bertè, lo scorso gennaio abbiamo iniziato dei controlli approfonditi e a tappeto su tutte le 285 gallerie della regione (sono esattamente un quarto di quelle europee), condividendo standard e pianificazione delle ispezioni con il ministero delle Infrastrutture (Mit)», scrive Roberto Tomasi. Ceo di Autostrade per l’Italia.



LO “SCONTRO” ASPI-MIT

Non mancano gli attacchi a le critiche al Ministero dei Trasporti, indirettamente al sottosegretario M5s Placido Migliorino e la Ministra Paola De Micheli per aver modificato il manuale delle ispezioni verso la fine del lockdown: «A fine maggio, quando avevamo già controllato il 95% delle gallerie – lavorando intensamente anche durante il lockdown – il Ministero ha cambiato solo per Aspi e solo in Liguria le regole di ispezione», scrive ancora Tomasi in risposta alla lettera di Severgnini sul Corriere della Sera del 22 luglio 2020. La decisione del Ministero ha costretto Aspi ad iniziare praticamente da capo i controlli, «dovendo rispettare la scadenza imposta del 30 giugno, poi procrastinata per forza di cose, per terminare i lavori». Il Ceo di Aspi sottolinea come gli interventi ancora in corso sulla gran parte delle autostrade liguri è una impresa «immane, che ci ha portato ad aprire 110 cantieri sulla rete ligure, dove ancora oggi lavorano 1.200 uomini 24 ore su 24. Entro i prossimi dieci giorni la situazione migliorerà, fino a garantire due corsie per senso di marcia in ogni direzione». Davanti agli attacchi della politica contro Autostrade, Tomasi replica «Non ci siamo sottratti in nessun modo alle nuove indicazioni ricevute tenuto conto che comunque abbiamo operato nel senso della massima sicurezza per l’utenza». Aspi si toglie poi un ultimo “sassolino” e lanciano la frecciata finale a stampa e Governo: «non ci siamo fermati un giorno durante il lockdown e siamo stati, insieme agli appaltatori, tutti sempre operativi, lavorando in oltre 300 cantieri di manutenzione. È un vizio molto diffuso nel nostro Paese, soprattutto se si vuole intercettare un certo consenso o il comprensibile disagio di chi è rimasto in coda, imputare responsabilità o inefficienze a chi si sta prodigando per cambiare le cose»

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