Uno dei tratti autostradali più trafficati in Italia è quello della A4 che va da Cormano a Viale Certosa, per una lunghezza di ben 3,5km. Il problema del decongestionamento richiedeva da tempo una soluzione in termini di potenziamento. A tal proposito, come apprendiamo dal Sole 24 ore, in quel tratto di strada arriva una prima risposta: è stata inaugurata in entrambe le direzioni la cosiddetta ‘quarta corsia dinamica’. Presenti il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il presidente della Regione Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’amministratore delegato di Autostrade Roberto Tomasi. Ma come funzionerà questa quarta corsia?



Non essendo stato possibile ampliare le carreggiate si è pensato ad una soluzione alternativa. La quarta corsia si chiama dinamica perché ha la possibilità di passare da corsia d’emergenza a quarta corsia effettiva per il traffico, in condizioni appunto di molto traffico. Autostrade per l’Italia ha così sviluppato un sistema di controllo che, a seconda dell’intensificarsi di circolazione, fa diventare la corsia d’emergenza quarta corsia. Il sistema si avvale di sensori e di algoritmi che utilizzano l’intelligenza artificiale, capaci perfino di prevedere il flusso.



COME FUNZIONA LA QUARTA CORSIA DINAMICA SULL’A4

La quarta corsia dinamica messa in atto sul citato tratto della A4 è stata resa possibile tramite un finanziamento di 240 milioni di euro. Soldi ben spesi verrebbe da dire, dato che il progetto coniuga più esigenze. Oltre ovviamente a quella di ridurre la concentrazione di auto in quell’area riducendo quindi i tempi di percorrenza, il sistema di controllo dimostra un nuovo modo di concepire la rete autostradale, sfruttando innovazione e tecnologia per adeguare le capacità delle infrastrutture alle aumentate esigenze di traffico, secondo i principi di sostenibilità e riqualificazione degli insediamenti urbani. “Il potenziamento degli asset autostradali favorisce anche lo sviluppo economico del Paese” secondo Roberto Tomasi.



Inutile poi dire come una riduzione del traffico abbia ripercussioni positive anche sull’ambiente: facendo fluire più velocemente le auto si stima che, per ogni ora di attivazione, faccia risparmiare circa 1,5 tonnellate di CO2. Un impatto quindi di non poco conto se consideriamo che la Torino-Trieste è caratterizzata da un transito veicolare molto elevato, toccando anche picchi di 200.000 veicoli al giorno; molti dei veicoli di passaggio qui sono poi mezzi pesanti, data anche la collocazione in uno dei principali poli industriali del Paese. L’inquinamento quindi finora è stato elevato, e grazie a questa soluzione potrebbe quindi ridursi in maniera consistente.