Sequestri di autovelox illegali in tutta Italia: ora chi ha ricevuto una multa si sta chiedendo se possa essere annullata. Tutto è partito da un’indagine che la procura di Cosenza ha delegato alla polizia giudiziaria della Stradale. Gli accertamenti hanno rilevato che il sistema che rileva quando i limiti di velocità vengono superati non è legittimo, quindi lo ha sequestrato preventivamente, come deciso dal gip.
Ciò riguarda gli autovelox T-Exspeed v 2.0, che non solo non sono omologati, ma non hanno il prototipo del sistema di rilevamento, di conseguenza le violazioni riscontrate sono illegittime, quindi il rischio che gli utenti possano fare ricorso contro le multe ricevute, ottenendo non solo l’annullamento del verbale, ma pure il risarcimento delle spese, viene considerato concreto.
Gli autovelox illegali sequestrati erano dislocati in diverse città italiane, come Venezia, Carlentini, Vicenza, San Martino in Pensili, Modena, Arcola, Reggio Emilia, Formigine, Pomarico, Pianezza, Cerignola e Piadena. Il legale rappresentante della società è stato deferito dalla polizia stradale con l’accusa di frode in pubblica fornitura.
AUTOVELOX ILLEGALI, INTERVIENE IL MINISTRO SALVINI
Giancarlo Baiano della Polstrada di Cosenza ha spiegato che il prototipo depositato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è diverso dalla versione fornita dalla società successivamente ai Comuni, infatti risulta modificata, ed è questo il motivo per il quale è scattato il sequestro. Dunque, gli autovelox risultati illegali sono stati scollegati. Sulla vicenda è intervenuta la politica, oltre che le associazioni che tutelano i consumatori.
Ad esempio, la Lega ha assicurato che il ministro Matteo Salvini sta lavorando per fare ordine in questa vicenda, visto che la tutela degli utenti della strada e dei pedoni è una priorità, assicurando che non c’è l’intenzione di tartassare gli italiani con autovelox illegali che anziché incrementare la sicurezza fanno solo lievitare le multe.
COSA FARE IN CASO DI MULTA DA AUTOVELOX ILLEGALE
Secondo l’avvocato Luigi Vingiani, che è anche segretario nazionale della Confederazione giudici di pace, chi ha ricevuto una multa può fare ricorso e chiedere che venga annullata e che ci sia la condanna al pagamento delle spese. Se la multa però è stata già pagata, bisogna attendere che l’inchiesta venga chiusa: solo dopo l’eventuale condanna si ha diritto al risarcimento del danno.
Ma il legale, intervenuto a QN, ha precisato che già ora si può presentare una richiesta di risarcimento con una lettera tramite un’associazione di consumatori. Vingiani ha chiesto comunque un chiarimento al ministero guidato da Salvini, che nel frattempo si è già attivato.