Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha recentemente aperto all’ipotesi di una revisione della legge sugli autovelox, da tempo chiesta ed attesa tanto dagli automobilisti, quanto dalla Codacons e dalle associazioni di settore. L’idea è di puntare a limitare al minimo quelli definiti velox trappola, posizionati dai Comuni in posizioni fuori dalla vista degli automobilisti, al solo fine di battere cassa.



L’annuncio di una nuova legge sugli autovelox è stato fatto dallo stesso Salvini in sede delle Camere, rispondendo all’interrogazione del deputato di Forza Italia Andrea Caroppo. Occorre, secondo il Ministro, in particolare una nuova “regolamentazione sulla collocazione” dei dispositivi, al fine di evitare “usi impropri” motivati soprattutto dall’esigenza di “fare cassa”. L’obiettivo principe rimane, ovviamente, quello di garantire la sicurezza stradale, lavorando in tal senso anche ai bilanci delle amministrazioni comunali affinché non pesino più “sulle tasche degli automobilisti”. Salvini, inoltre, sostiene che attualmente starebbe già lavorando con il Ministro Piantedosi ad un pacchetto di “revisione del codice della strada“, oltre al piano sugli autovelox.



Le reazioni alla nuova legge sugli autovelox

Insomma, per ora si sa quasi esclusivamente che in futuro arriverà una nuova legge sugli autovelox, ma i suoi contenuti sono ancora ignoti. Secondo il Ministro Salvini si lavorerà tanto sui velox, quanto su quelli definiti “vistared” (che sorvegliano il rispetto del semaforo rosso) e su tutto il resto dei dispositivi simili. Paradossale, infatti, che in Italia gli incassi per multe ammontino ad oltre 46 milioni, dei quali circa 4 solamente nel comune di Malpignano, vicino a Lecce.

Caroppo, dopo l’interrogazione sugli autovelox, si è detto soddisfatto perché “avremo finalmente regole chiare”. Stessa reazione anche da Codacons, che sottolinea come “troppo spesso in Italia i velox vengono usati dagli enti locali come bancomat per prelevare denaro ai cittadini”. “Basta con il vizietto di alcuni sindaci di piazzare il semavelox e poi ridurre la durata del giallo sotto i 4 secondi”, sostiene invece Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “complice il vuoto normativo che non fissala sua durata minima o piazzare un autovelox e poi ridurre il limite di velocità in modo ingiustificato da 90 a 70 chilometri orari o 50 chilometri orari, tanto per fare cassa”.