Una pioggia di multe all’orizzonte per gli automobilisti. Sono state introdotte molte novità per il Codice della Strada nel decreto semplificazione che è stato approvato in settimana al Senato. Secondo l’ufficio studi dell’Asaps (Assoazione sostenitori e amici della Polizia stradale) si tratta di “una vera e propria mini riforma”, in quanto ci sono norme che vanno a risolvere delle “delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi”, con ripercussioni internazionali in alcuni casi, soprattutto per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera come San Marino e Svizzera. La novità principale, e destinata a far discutere, è quella che riguarda gli autovelox, perché ci saranno controlli di velocità anche nei centri urbani. Quindi, ci saranno autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, che finora erano vietati. Come evidenziato dalla Stampa, le nuove postazioni saranno autorizzate dal Prefetto tramite “un’analisi degli incidenti avvenuti e sulle loro cause, anche per tutelare i pedoni e gli utenti vulnerabili”.



AUTOVELOX E CICLISTI, COME CAMBIA CODICE STRADA…

Il Codice della Strada cambia con il decreto semplificazione a favore dei ciclisti. È infatti prevista l’introduzione della “strada urbana ciclabile” a unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, limite di velocità non superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica verticale e orizzontale, con priorità per le biciclette. Stando a quanto riportato dalla Stampa, via libera poi anche alla circolazione di scooter a tre ruote in autostrada, ma sono previste anche “nuove competenze per gli accertatori e ausiliari della sosta”, che infatti “avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta”. Molte delle proposte confluite nel decreto semplificazione sono partite dai Comuni italiani, che devono affrontare la nuova mobilità ai tempi della pandemia di coronavirus. Quindi, serve anche rispetto alla cosiddetta mobilità “dolce”, con provvedimenti a tutela di ciclisti e pedoni. I primi, ad esempio, avranno la precedenza se viaggiano sulle strade urbane ciclabili o vi si immettono, anche da luogo non soggetto a pubblico passaggio.

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