Quasi 28 kg: è questo l’ammontare di cibo pro capite che ogni italiano butta ogni anno. Una vera e propria saga dello spreco che da anni associazioni e anche app dedicate cercano di combattere: una piccola piaga, dal punto di vista alimentare, che si aggrava ogni volta in occasione delle feste. E in vista del Natale 2020, peraltro in una congiuntura economica difficile a causa della pandemia e con tante persone che sicuramente faticano di più rispetto al passato per portare in tavola ciò che desiderano, ecco che il problema dello spreco alimentare e di come ridurlo torna d’attualità: e il fatto che il menu sia stato abbondante o che alcuni cibi proprio non possano essere riutilizzati è solo una scusa. Tutto, o quasi, può essere salvato e riproposto nei giorni seguenti pur tenendo presenti alcune regole e piccoli trucchetti in modo che queste festività natalizie non siano solo all’insegna della sobrietà ma anche di una maggiore ‘sostenibilità’.



Anche per questo motivo quello che proponiamo di seguito può essere definito come un vero menu, se non proprio un piano, anti-pattumiera in modo che non solo si riduca la quantità di cibo che viene buttata ma si impari a razionalizzare le risorse a disposizione e si cucini giorno per giorno in modo meno casuale e più organizzato. Dunque, prima di passare ai consigli per evitare gli sprechi e riciclare il cibo del pranzo di Natale, è bene partire da un presupposto che è pure una regola aurea: imparare a fare la spesa, tenendo conto degli invitati (quest’anno giocoforza saranno pochi per i ben noti motivi), di cosa si andrà effettivamente a cucinare e pure della loro conservabilità nei giorni che seguiranno. Infine, non va nemmeno dimenticato che è possibile donare alcuni cibi inutilizzati ad associazioni che si dedicano a chi ha più bisogno a questo e che grazie alle piattaforme social oggi consentono, soprattutto nelle grandi città, di fare rete e coordinarsi.



GLI AVANZI DEL PRANZO DI NATALE: COSA FARNE?

Da cosa si può partire per delineare il nostro piano anti-pattumiera ed evitare di buttare gli avanzi del Natale? Innanzitutto si possono separare le varie fasi del pranzo per capire bene quale possa essere la tipologia di riutilizzo per ciascuno degli alimenti, in modo non solo da non buttarli ma pure da conservarli in frigo in modo da non… dimenticarli salvo poi scoprire che sono oramai inutilizzabili. Seguendo alcuni dei consigli suggeriti dal Consorzio Italiano Compostatori, organizzazione senza fini di lucro che promuove le attività di riciclo, si comprende come innanzitutto serva un po’ di creatività, “ingrediente” fondamentale in cucina, e un po’ di buona volontà per recuperare gran parte del cibo avanzato dalle feste. Un vero e proprio menu che parte dall’aperitivo: le verdure avanzate possono essere impiegate come delle creme, ovvero frullandole e poi spalmandole sul pane o dei crostini, aggiungendo solamente un filo d’olio ed eventualmente delle spezie per insaporirle.



Passando ai primi piatti, si parla essenzialmente di pasta: il giorno dopo questa può essere servita con un condimento semplice (con parmigiano, burro e un po’ d’olio) e saltandola in padella, oppure può essere accompagnata da un sugo fatto con le verdure o dei pomodorini freschi. Tanta inventiva pure per recuperare i secondi piatti: che si tratti di carne o altro, una delle migliori soluzioni è il gustoso polpettone che sarà fatto con del pangrattato e poi qualsiasi altro tipo di avanzo (funghi, affettati, latticini, ecc.). Non si buttano -ma in questo caso, va detto, è più difficile che accada…- nemmeno la frutta e allora se quest’ultima sarà preziosa per preparare una macedonia con i vari componenti tagliati a dadini; oppure si può optare per una sua variante candita con le scorze che vanno fatte caramellare e poi magari servite dopo un bel… bagno nel cioccolato.

COME RICICLARLI E NON BUTTARLI: IL “MENU ANTI PATTUMIERA”

Passiamo ora invece a stilare un piccolo elenco di consigli utili e regole sempre valide per recuperare il cibo avanzato a Natale: come detto, un buon riciclo parte già dal momento della spesa, motivo per cui bisogna farla sempre a stomaco pieno e ricordando di mettere nel carrello solo ciò che ha una scadenza accettabile e ci serve davvero (insomma, acquisti più sostenibili e non farsi ammaliare dalle ‘sirene’ dei 3×2 al supermercato…). Detto della possibilità di donare il cibo se proprio non si ha voglia di cimentarsi in modo creativo in cucina, è importante in fase di preparazione pesare sempre tutto e tenere conto degli invitati senza lanciarsi in quantità da caserma: dopo l’evento conviviale, invece, si possono condividere gli avanzi con amici o parenti ma si può pure ipotizzare per il giorno successivo una sorta di “superpasto” in cui si consuma solo quello che è rimasto del precedente.

Infine mai sottovalutare l’importanza dell’improvvisazione e ricordare che sono soprattutto le ricette più semplici quelle che ci vengono in aiuto per utilizzare gli avanzi: ad esempio le verdure torneranno utili per una zuppa o la già citata purea spalmabile, per non dire poi delle deliziose torte salate che inoltre possono a loro volta essere conservate per il giorno successivo. E i torsoli della frutta o delle verdure? Anche loro sono utili per dare vita ad esempio a delle vellutate o a varianti salate delle macedonie. Infine, e anche questo l’avevamo consigliato sopra, basta un po’ di pangrattato e delle uova per amalgamare praticamente qualsiasi cosa e creare impasti saporiti come polpette di qualunque tipo e delle gratinature.