A Storie Italiane si torna a parlare del gravissimo caso di bullismo avvenuto lo scorso dicembre in quel di Aversa, in provincia di Caserta: all’istituto Isis “A. Volta”, un 15enne era stato accoltellato per ben due volte da un suo compagno di classe. Alla base del gesto vi era probabilmente una sorta di rivalità d’amore, anche se la vera motivazione non è mai stata chiarita. In studio presso il programma di Rai Uno vi è la mamma della giovane vittima, che ha spiegato amareggiata: «Più che rabbia c’è dolore, avrei voluto stare io dietro a mio figlio, ma invece c’è stata una persona più grande, nostro Signore: se non ci fosse stato lui mio figlio non ci sarebbe più». La madre della vittima si domanda come sia potuto accadere: «Perche i ragazzi fanno queste cose? – si domanda Lucia – non riesco a capirlo, anche noi siamo stati piccoli, ma non avevamo tanta paura come adesso».
AVERSA, 15ENNE ACCOLTELLATO A SCUOLA
La Daniele le domanda se ha più sentito l’aggressore di suo figlio: «No, non voglio più sentirlo, io mi sono dissociata dal corpo e non voglio più sapere nulla, aspetto solo la legge. Non ho sentito nemmeno i genitori – prosegue – hanno cercato di scusarsi il giorno dell’accaduto poi basta. Io ero molto arrabbiata quel giorno e non ho voluto sentirli». Ma adesso come sta Giovanni? «Sta meglio ma non gioisce più come prima». Un evento che ha segnato profondamente la vita della donna: «Io sono diventata una morta, e chiedo di essere aiutata. Mio marito ha la sclerosi multipla da 14 anni, e non mi aspettavo anche questo alla mia famiglia». In studio anche Luca Bernardo, dottore e consigliere del Ministro della Pubblica Istruzione: «Se la vittima fosse stata colpita un millimetro più in là, sarebbe morto. E’ inquietante il fatto che un ragazzo di 15 anni vada a scuola con un coltello».